Così come per il pesce; non ci sono solo salmoni, tonni, branzini nei mari del mondo. Anzi, questi pesci sono considerati, se ci pensate bene, spazzini del mare perché divorano tutto ciò che incontrano, mettendo a rischio una biodiversità per ora ancora straordinaria. Solo nel Mare Nostrum, il Mediterraneo, esistono 700 specie diverse, 28.000 nei mari e negli oceani di tutto il mondo. E noi continuiamo a mangiare i soliti dieci.
“Una volta si studiava come pescare di più, oggi come essere più selettivi, per catturare solo i pesci di interesse commerciale”, spiega Mauro Marini, oceanografo del Cnr-Ismar di Ancona. O ancora dell’ortofrutta che deve essere perfetta, lucida, colorata altrimenti no, non la compriamo. Salvo poi capire che questa perfezione ha una durata talmente limitata nei frigoriferi delle nostre case che questi alimenti sono i più sprecati in ambito domestico. Usiamo questo World Food Day per pensare a queste cose, per non commettere errori banali che, sommati, costano miliardi di euro alle comunità di tutto il mondo e mettono a rischio anche la nostra salute.
Luigi Franchi