Quando, nel 1932, il maestro futurista Fortunato Depero, poeta, scultore, costumista, pubblicitario, disegnatore di arazzi e di macchine teatrali, disegna la bottiglietta a tronco di cono del Campari Soda, aveva già fatto alcune esposizioni con disegni realisti e simbolisti, pubblicato il suo primo il primo libro con poesie, liriche, pensieri, accompagnati da numerosi disegni e partecipato all'Esposizione Libera Futurista Internazionale organizzata dalla Galleria Sprovieri.
Era anche stato esonerato dal servizio militare prestato alla prima guerra mondiale, dove si era arruolato volontario, perché si era ammalato.
A Milano era ormai entrato a far parte del meglio dei futuristi superstiti e delle giovani leve radunate da Marinetti per rilanciare il "Futurismo del dopoguerra".
Insomma, era già famoso come Depero futurista e aveva iniziato la sua intensa e duratura attività nell’arte pubblicitaria per ditte quali Bianchi, Linoleum, Pathé, Strega, Schering, Verzocchi, Presbitero, Maga, Vido, Banfi.
Ma soprattutto già da alcuni anni aveva dato vita al sodalizio con Campari, per la quale realizzerà oltre cento celebri bozzetti, aveva già pubblicato il Numero Unico futurista e dipinto il manifesto "Squisito al selz" dedicandolo al commendator Campari. E poi aveva portato a termine il manifesto Se la pioggia fosse di Bitter Campari del 1926-1927, Ho radiotelegrafato un Bitter e un Cordial Campari del 1928 e opere pubblicitarie estremamente interessanti portate a termine per la Campari come Cordial Campari nel 1933 e in nuova versione nel 1939.
La bottiglietta rossa ha fatto la fortuna di Campari: la ditta fondata era stata fondata a Milano nel 1860 da Gaspare Campari, ma fu rilanciata dal figlio Davide che si concentrò sulla produzione del Bitter Campari e nel 1932 inventò il prodotto che decretò il successo mondiale della ditta: per l’appunto il Campari Soda.
Dopo circa 80 anni, la bottiglietta è prodotta ancora oggi tale e quale in migliaia di esemplari al giorno ed è entrata come icona nella storia del design.