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A pranzo con Sofia

24/01/2022

A pranzo con Sofia

Ci sono anche loro, eccome se ci sono, gli adolescenti!
Possiamo continuare a parlare fino allo sfinimento di noi adulti, delle nostre propensioni culinarie, di come trattorie, ristoranti più o meno blasonati lavorino per assecondare se non educare i nostri palati.
Ma, e c’è un ma, non dobbiamo dimenticarci di loro: i palati del nostro prossimo futuro!
Come stanno crescendo queste nuove generazioni, dove le porta il cuore quando possono scegliere? Cosa le incuriosisce e soprattutto le stimola, in questa fase così particolare della loro vita in cui stanno strutturando, però, il loro palato?
Un’analisi sociologica approfondita non basterebbe a farne un quadro. Dal canto nostro ci limitiamo a metterci dentro il naso per raccogliere qualche elemento di riflessione...

Ingresso di Crudo, a ParmaIngresso di Crudo, a Parma

Tanto per cominciare siamo andati a pranzo con Sofia, 14 anni, e il suo papà, Luca, che ben volentieri ci hanno ammesso a quell’appuntamento di condivisione, che ogni tanto si concedono, dopo la scuola.
Tutto è cominciato l’estate scorsa quando erano in vacanza in Sardegna con tutta la famiglia e Sofia ha espresso il desiderio di provare “qualcosa di diverso”, la cucina giapponese. Al rientro a casa ad attenderla c’era l’inizio delle scuole superiori, l’approccio alla città di Parma - per lei che viene dalla provincia - e nuove amicizie. Insomma l’apertura a una dimensione completamente nuova.  Con i compagni di classe non ha tardato a legare e, tra una confidenza e l’altra, a scambiarsi informazioni e consigli.

“Una mia compagna- racconta Sofia mentre stiamo entrando da Crudo a Parma, una catena di otto ristoranti giapponesi tra Emilia Romagna e Piemonte - mi ha detto che veniva proprio qui perché è un buon posto. A Parma li ha girati un po’ tutti ma questo è il suo preferito. Così l’ho raccontato al papà, che ogni tanto mi dà uno strappo dopo la scuola per andare a casa. Anche lui ha raccolto riscontri positivi dai colleghi, quindi abbiamo deciso di provare. E devo dire che ci siamo appassionati e ci piace tornare ogni tanto. 

A pranzo con Sofia

Ogni volta è diversa: scopriamo gusti nuovi e prendiamo più confidenza con il sistema di ordinazione. Adesso vi mostro come si fa. Aspettiamo che passi la ragazza a darci il QR Code poi vi spiego”.
Intanto le chiediamo se ci siano altri compagni di classe che frequentano il giapponese. “Almeno la metà – risponde con prontezza Sofia-. Proprio l’altro giorno ne parlavamo con il prof di italiano che è un po’ scettico...”. 

A questo punto cerchiamo di capire cosa l’attragga di questa cucina, per come l’ha conosciuta. “Il fatto – risponde Sofia - che sia diversa dalla nostra, incuriosisce, invoglia a provare, a scoprire abbinamenti buoni.
Poi la sento leggera e mi sembra anche sana. Guarda gli ingredienti! Devo dire che anche il fatto che sia economica, cioè che spenda come per mangiare una pizza, è interessante".
Se c’è una cosa che dobbiamo riconoscere alle nuove generazioni è la predisposizione al viaggio ma anche a relazionarsi con persone provenienti da ogni parte del mondo, attratte da cultura e pure specialità enogastronomiche. 

A pranzo con Sofia

Insomma quell’apertura mentale con cui qualcuno di noi sta ancora facendo i conti...

Approfitto per chiedere a Sofia cos’altro vadano a mangiare quando fanno qualche uscita fra amici.
“Il pokè ma anche la pizza e, ogni tanto, i burger di McDonald’s o Burger King. Fra tutto però io preferisco il giapponese. Mi piace fare la degustazione di timer roll, trovo molto buono anche il dumping di gamberi, il crudo fish burger tunafried, il chiri sake, il green samosa, il nigiri salmone, il gu sake out e anche altro ancora...
Mentre stiamo discorrendo arriva la cameriera a passarci il QR Code. A questo punto Sofia inizia a darci istruzioni “Una volta aperta la pagina, dove compare il menù, bisogna cliccare sui piatti che si vogliono ordinare. Questi vanno nel carrello. Quando tutti abbiamo scelto diamo l’ok e a quel punto l’ordinazione arriva in cucina.
In attesa del servizio ci guardiamo intorno. L’ambiente è di grande respiro, grazie a un arredamento giapponese minimal, moderno, molto piacevole già all’approccio e che sembra indurre alla calma.
Poco distante da noi c’è una grande tavolata di adolescenti ma non fa baccano. È come se subissero un certo influsso anche loro. La clientela è in buona parte giovane. La sera probabilmente lo scenario cambia ancora

A pranzo con Sofia

Non trascorre molto tempo che arrivano le prime porzioni. “Guarda che belle” – esclama Sofia. Anche i ragazzi sono sensibili all’estetica e all’armonia delle forme e dei colori.
“Sofia – racconta il papà - è cresciuta fra due solide cucine tradizionali: quella parmigiana e quella sarda. Mangiare di gusto, assaporando le pietanze, è l’approccio che ha avuto sin da piccola con il cibo. E anche adesso, che è diventata più selettiva, cambia proprio l’espressione in viso quando mangia qualcosa che le piace particolarmente”.
In effetti bisogna vederla, alle prese con le sue ciotoline, che spizzica qua e là. Assapora il suo momento, in assoluta intesa con il suo papà e, oggi, con l’intruso: noi!
Ce la prendiamo comoda, la nostra permanenza si protrae per un’oretta, avendo fatto nostro quell’invito, sospeso nell’aria, di concederci tempo, che in realtà è trascorso veloce.

A pranzo con Sofia

Abbiamo raccontato del pranzo con Sofia per aprire lo sguardo su una fascia d’età che comincia a fare le proprie scelte, e se viene il caso le motiva, in un universo gastronomico che è tanto più esteso e variegato quanto più è grande la città di appartenenza.
Bella forza, l’esercito degli adolescenti!

a cura di

Simona Vitali

Parma, la sua terra di origine, e il nonno - sì, il nonno! - Massimino, specialissimo oste, le hanno insegnato che sono i prodotti, senza troppe elaborazioni, a fare buoni i piatti.
Non è mai sazia di scoprire luoghi e storie meritevoli di essere raccontati.
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