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A Trieste chiude i battenti lo stabilimento Stock

12/04/2012

A Trieste chiude i battenti lo stabilimento Stock
Il refrain lo conosciamo ormai da tempo: la contrazione dei consumi e la conseguente necessità di rimanere competitivi da parte delle aziende italiane impongono la riduzione dei costi e quindi la delocalizzazione degli stabilimenti.
Questa è la volta della storica fabbrica della Stock Spirits Group di Trieste, che dopo 128 anni di attività, trasferirà la produzione nello stabilimento in Repubblica Ceca a partire dal mese di giugno, anche il Gruppo intende comunque continuare ad essere presente sul mercato italiano con i suoi prodotti.
Con un grazie ai dipendenti per il miglioramento della produttività, l'azienda dà a tutti il benservito sostenendo che “lo stabilimento di Trieste rimane non sostenibile a livello economico rispetto agli altri siti produttivi”.
La ristrutturazione che era stata avviata nel 2008, con un accordo che prevedeva il mantenimento dello stabilimento a fronte di una maggiore flessibilità degli orari, della turnazione e delle mansioni, aveva portato la fabbrica triestina ad essere competitiva all’interno della Stock Spirits Group, ma ciò non è valso a salvaguardare la produzione a Trieste.
L’unica cosa che resta da fare è l’apertura di un tavolo di trattativa con i sindacati per concordare i termini della cessazione dell'attività produttiva.
A giudizio dei sindacati le motivazioni addotte dal management per giustificare la chiusura, quali ad esempio gli eccessivi controlli di polizia sull’assunzione di alcolici, sono da considerarsi pretestuose.
Nulla faceva supporre una tale decisione, secondo il segretario provinciale della Cgil di Trieste, Adriano Sincovich, che parla di “segnali opposti risalenti alla scorsa settimana, quali un investimento sullo stabilimento di Trieste di 400mila euro”.
Dopo l'annuncio, i sindacati hanno incontrato l'assessore regionale Angela Brandi, alla quale, afferma Sincovich, “abbiamo manifestato il nostro disappunto”.
“Ora - conclude Sincovich - scatterà l'avviamento formale della procedura di licenziamento collettivo”.
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