È fissato per oggi al Centro Unesco di Torino l’incontro “Le sfide della chimica”, che raccoglierà la testimonianza dell’azienda Acqua Sant’Anna Fonti di Vinadio sul proprio impegno in tema di eco sostenibilità e ricerca.
I dati saranno presentati ad un gruppo di docenti che partecipano al progetto di formazione “Chimica e Salute” del Centro Unesco, rivolto alle scuole del Piemonte. In questo prestigioso contesto si inserisce il racconto del caso Acqua Sant’Anna: in fatto di prodotto, l’innovazione più eclatante introdotta dall’Azienda sul mercato è Sant'Anna Bio Bottle, la prima bottiglia di acqua minerale realizzata interamente con il PLA, un biopolimero che si ricava dalla fermentazione degli zuccheri delle piante anziché dal petrolio.
La dott.ssa Silvia Parola, Direttore Sanitario e Responsabile Assicurazione Qualità Fonti di Vinadio, ne illustrerà i numerosi vantaggi, tra cui la capacità di preservare in modo ottimale le caratteristiche del contenuto e spiegherà le origini del materiale, dal processo di produzione del PLA alle diverse prove tecniche che ha superato, arrivando a parlare dello studio sul risparmio energetico generato da materiali come il PLA sull’ambiente in termini di emissioni di CO2. Il progetto Sant’Anna Bio Bottle pone l’accento sulla qualità della vita e sul benessere delle persone, a partire da quella dei bambini: una bottiglia che non contiene petrolio prima di rispettare l’ambiente è infatti base sicura per conservare l’acqua, fin dalla prima infanzia necessaria per la preparazione delle pappe per i neonati. La mission aziendale di Acqua Sant’Anna, volta all’eco-sostenibilità e all’innovazione, potrà essere un interessante occasione per i docenti di esperire un caso di successo, mettendo in evidenza l’importanza strategica delle nuove scoperte rivolte all’ambiente e alla salute del consumatore.