“Cito una frase, da grande appassionato della musica quale sono, del compositore Béla Bartók: l’improvvisazione presuppone la conoscenza della materia. Quanti sono, nella ristorazione, che conoscono le materie prime e ne hanno il rispetto? Bisogna dunque partire da qui. Bisogna togliere e non aggiungere, non sovraccaricare. – puntualizza Marchesi – E bisogna tornare a fare il trancio in sala, davanti al cliente, anche se in un tavolo è il solo a scegliere quel piatto. Non è indispensabile essere creativi a tutti i costi, c’è una quantità enorme di ricette, forse è più importante modernizzarle che inventarne ad ogni costo delle altre”.
Una grande lezione che altro non è che un assaggio dei contenuti del corso dedicato ai manager della ristorazione, presentato da Emanuele Gnemmi, direttore operativo del corso e coautore (insieme a Donatella Dell’Orso) del libro Management della ristorazione: “Con il nostro modello di formazione duale (docenti e professionisti della ristorazione) abbiamo creato un nuovo modo di fare formazione manageriale di alto livello, per completare il profilo di chi già opera, o intende farlo, nella gestione delle imprese ristorative”.
Alma, la scuola internazionale della cucina italiana con sede a Colorno (PR), ha iniziato la propria attività nel 2004, con 17 allievi, “arrivando ad un totale complessivo di circa 1300 allievi, di cui 600 partecipanti ai corsi professionali” commenta l’amministratore delegato Riccardo Carelli. “Con il corso di manager della ristorazione – gli fa eco Albino Ivardi Ganapini, presidente di ALMA – andiamo verso la naturale evoluzione di una Scuola Superiore Italiana dell’Ospitalità”.
Il corso inizierà il 12 settembre 2011 per terminare a marzo 2012. Il piano didattico prevede sei aree formative e integra 300 ore di lezioni frontali con 200 ore di formazione a distanza, uscite didattiche e stage.
Luigi Franchi
Per saperne di più:
http://www.alma.scuolacucina.it/