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Al Bagatto e ai suoi primi 50 anni

11/11/2016

Al Bagatto e ai suoi primi 50 anni
Roberto Marussi, oltre ad essere un bravo ristoratore, è una fucina di idee quando si tratta di far conoscere gli aspetti insoliti della sua città: Trieste. Ricordo le cene in battello di qualche anno fa e l’emozione grandissima che tutti gli ospiti provarono di fronte al tramonto al Castello di Miramare o la visione dal mare di Piazza dell’Unità d’Italia.
Al Bagatto e ai suoi primi 50 anni
Quest’estate, insieme all’agenzia di promozione Container 120, ha dato vita agli aperitivi nelle gallerie antiaeree Kleine Berlin per raccogliere fondi al fine di completarne la ristrutturazione per restituirle alla città come luogo di cultura.
Fa parte del DNA della famiglia Marussi il voler bene a Trieste fin da quando, l’11 novembre 1966, i nonni di Roberto, Eleonora e Giordano Marussi provenienti dall’Istria, alzarono per la prima volta le serrande del Bagatto, a quel tempo tradizionale osteria vocata al ristoro e all’accoglienza.
Nel 1980 fu Gianni Marussi a prendere la gestione del locale trasformandolo in un ristorante che, in poco tempo, diventa punto di riferimento per la città e per i turisti. La cucina diventò esclusivamente di pesce e, a segnare la trasformazione, fu una grande vetrina-frigo che arriva a contenere 1.500 bottiglie, buona parte delle quali sono etichette dei più amati bianchi del Friuli Venezia Giulia.
Al Bagatto e ai suoi primi 50 anni
La terza generazione arriva nel 2009, con Roberto che riceve dai genitori Gianni e Patrizia le chiavi del locale, in cui comunque già lavorava in giovane età da almeno una decina d’anni.
Il suo apporto al cambiamento è stato il ritorno all’osteria che affianca il rinomato ristorante: uno spazio rappresentato da un grande tavolo comunitario in legno che poi, alla sera, ritorna ad essere parte integrante del ristorante.
Al Bagatto e ai suoi primi 50 anni
L'augurio di Gianfranco Vissani

L’impronta di cucina che Roberto condivide con i suoi cuochi è ispirata alla grande qualità della materia prima – pesce dell’Adriatico, con particolare interesse per il pesce azzurro – e alla stagionalità senza orpelli. Pulizia nei piatti, intesa come essenzialità, e ideali abbinamenti, di cui la carta dei vini è esempio eloquente, ne fanno il tratto distintivo.
I primi cinquant’anni, confida Roberto, coincidono con l’arrivo della terza erede. Auguri dunque, con l’auspicio che ci sia anche la quarta generazione a dare lunga vita al Bagatto.

Luigi Franchi

Al Bagatto
Via Luigi Cadorna, 7
34124 Trieste
Tel. 040 301771
www.albagatto.it
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