La vita di un pirata, molto spesso romanzata, era in realtà ricca di sacrifici e privazioni, anche alimentari, che la rendevano estremamente dura. Scappare dalla giustizia, dagli ammutinamenti e dagli altri nemici in mare lasciava poco spazio alle esperienze culinarie e, nella migliore delle ipotesi, ci si nutriva di solo pane, abbinato a della carne secca. I mari non erano certo il luogo giusto per soddisfare i palati più esigenti, finché non arrivò William Dampier. Conosciuto come il “pirata gastronomo”, Dampier nacque a East Coker, Gran Bretagna, nel 1651. Dopo aver perso entrambi i genitori in giovane età, iniziò la sua vita in mare come marinaio mercantile, prima verso l’isola di Terranova e poi alla volta di Giava. Nel 1673 decise di arruolarsi nella Royal Navy, ma dovette interrompere il servizio a causa di una malattia tropicale che lo costrinse a tornare in patria per una lunga convalescenza. Nel 1679 si sposò, ma nello stesso anno si unì a diverse spedizioni di corsari e pirati, navigando attraverso il Pacifico e l'Atlantico. Tra il 1683 e il 1691 viaggiò lungo le coste di Messico, India, Filippine, Australia e delle isole della Polinesia, e nel 1697, tornato in patria, pubblicò il resoconto del suo primo giro del mondo, “A new voyage around the world”, ottenendo grande successo.