Un’Italia variegata, un unico intento: la soddisfazione del cliente
Il ristorante in hotel sembra essere, dunque, un terreno fertile per i cuochi che possono in tale contesto dimostrare le proprie capacità e crescere professionalmente. Sono molte le realtà che offrono uno scenario positivo e propositivo. Ne è convinto Antonio Guida, due stelle Michelin al Seta all’interno del Mandarin Oriental di Milano: “Prima la gente non cenava in albergo, oggi è tutto cambiato e per l’hotel il ristorante è un plus. Possiamo lavorare con la clientela esterna come sull’ospite interno ed è terreno fertile di crescita, anche personale. Lavorare in un ristorante d’hotel è molto formativo per un cuoco, è un’esperienza che consiglio a tutti i giovani che si affacciano al mestiere perché facendo tanti numeri, dovendo soddisfare situazioni diverse si impara a gestirle, dalla colazione al room service, dal bistrot al ristorante. Gli ospiti, in un hotel di alto livello come il Mandarin Oriental sono molto esigenti”.
Italiani o stranieri, e molti milanesi, conferma chef Guida, che in una città come Milano, viva e attenta, amano sempre più l’alta ristorazione e la premiano. “Il segreto è essere sempre a disposizione per soddisfare ogni richiesta, accontentare ogni desiderio” afferma chef Guida. Impegnativo? Certo. Un banco di prova per i migliori.
“Il lavoro in un ristorante di hotel è stimolante – dichiara Emanuele Scarello, chef dell’unico due stelle della Croazia, Agli amici Rovinj, situato nel Grand park hotel Maistra e il ristorante Agli amici dopolavoro, all’interno del JW Marriott Venice Resort & Spa sull’Isola delle Rose – è un lavoro meticoloso. Si fa parte di un gruppo e occorre essere concreti, applicare controlli accurati per la salute dell’azienda. Questo va a scapito del folklore, forse, ma a vantaggio del business. Il futuro del fine dining passa anche da questo perché ci sarà sempre l’alta ristorazione, che resta un punto di riferimento, così come ci sarà sempre la trattoria, da cui nasce la storia della ristorazione. Per questo abbiamo studiato un format in cui ogni ospite viene accolto come se fosse in famiglia, con calore e intensità. Questo concilia ogni esigenza e determina il successo dell’attività. In albergo come a casa, perché dobbiamo essere grati alle persone che entrano dalla nostra porta, potrebbero andare altrove”.