“Due regole molto precise - racconta Danila – e, per applicarle sempre in un ristorante, ho capito una cosa. Conoscere le materie prime della propria cucina è fondamentale. Per questo, prima di introdurre qualsiasi prodotto, lo vado a conoscere, vado a visitare quel produttore, quell’azienda, voglio sapere tutto! Poi possono anche farmi la consegna i distributori, ma solo dopo che ho conosciuto la provenienza e so che quel produttore ha un comportamento etico, buono, pulito e giusto. E poi essere rispettosa del lavoro, pagando con puntualità le consegne. Soprattutto in un momento come questo dove è vero che noi ristoratori abbiamo sofferto ma non dimentichiamoci che anche altri protagonisti della filiera hanno patito le conseguenze dettate dal Covid. Non possiamo interrompere la catena, altrimenti non ha senso fare questo lavoro”.
Non ha fatto nulla di eclatante Daniela nelle settimane del lockdown. Al mattino grandi passeggiate in mezzo al nulla di queste meravigliose colline – “non c’era anima viva, non davo fastidio a nessuno e la primavera che stava sbocciando era uno spettacolo che non potevo perdere. Mi ha aiutato molto a riflettere e a imparare a vivere dopo, oggi, in maniera più serena” – e al pomeriggio mantenere, sui social, al telefono, i rapporti con i suoi clienti e amici.
“Quest’anno avremmo dovuto festeggiare vent’anni di attività senza mai avere una domenica che non fosse pieno il ristorante. Ieri mi hanno telefonato dei clienti dall’Olanda dopo aver visto le foto di fiori e di paesaggio che, ogni giorno, metto sul mio profilo Facebook, per raccontarmi del desiderio enorme che hanno di venire in Italia, di venire ad assaggiare la mia cucina e apprezzare i piccoli borghi della Val Tidone. Non faremo festeggiamenti per i vent’anni ma ogni tavolo, ogni giorno, adesso che abbiamo riaperto, sarà una gioia, sarà un festeggiamento. Questo è ciò che ho imparato, è quello che abbiamo imparato in famiglia: ogni cliente va reso unico, va fatto sentire importante, perché lo è davvero! Perché mi aiuta, con la sua presenza, a dare valore al nostro lavoro ma anche al nostro territorio. E il territorio, per me, per tutti noi alle Proposte, è fondamentale!”
La cucina delle Proposte è tradizione piacentina preparata benissimo, con qualche inserto più ampio, con i gamberi rossi di Mazara di Paolo Giacalone, ed è realizzata insieme a due giovanissimi cuochi e alla figlia di Danila: Adi Topi, Riccardo Bossi e Manuela, specializzata nelle paste fresche, tortelli, tagliatelle, anolini ecc….
“Prima di mia figlia c’era una signora del posto che mi dava una mano e preparava delle già ottime paste. Manuela, a detta di tutti i clienti, l’ha superata. Pur usando le stesse materie, le stesse regole, ma con mani che accarezzano l’impasto. L’artigianalità ha ancora un grande valore” afferma Danila.