Un progetto di cooperazione internazionale di tre anni di ricerca stabilirà i criteri di qualità di latticini, carne, mele e altri prodotti agricoli del Tirolo e dell’Alto Adige. Il budget del progetto, denominato “Originalp”, è di 920.000 euro, e prevede una cooperazione tra la “Libera Università” di Bolzano, l’Università di Innsbruck, l’associazione “Agrarmarketing Tirol”, il centro di sperimentazione agraria e forestale “Laimburg”, di Vadena.
Il dottor Micheal Oberhuber, direttore del centro “Laimburg” e leader di competenza nell’ambito dell’agricoltura alpina altoatesina, ha spiegato, nel corso della presentazione a Bolzano: “Quello che unisce i partner di questo progetto è l'interesse comune di attestare anche scientificamente la qualità dei prodotti dell'agricoltura locale. Vogliamo trasmettere al consumatore il valore aggiunto dei prodotti di montagna”.
“OriginAlp può aiutarci a richiamare l'attenzione sulla qualità dei nostri prodotti – ha dichiarato Joachim Reinalter, presidente della “Federazione Latterie Alto Adige” - Il consumatore potrà fidarsi della qualità certificata”. “Originalp”, definito da Oberhunber come “pietra miliare nella ricerca sulla qualità dei prodotti agricoli”, funzionerà attraverso una stretta sinergia tra i partecipanti. La stessa Federazione, infatti, metterà a disposizione i dati comparativi delle analisi di latte, latticini e formaggio.
Il centro “Laimburg”, in particolare, si occuperà di determinare il profilo specifico degli acidi grassi contenuti nei campioni di carne, latte e formaggi provenienti dai territori montani, per stabilire preventivamente l’alimentazione degli animali. Un campione di acido grasso può, infatti, rivelare se gli animali siano nutriti di foraggio fresco o concentrato. Nel caso delle mele, l’analisi di zuccheri, acidi, e la consistenza della polpa, daranno la qualità assoluta del prodotto. Il contributo della “Libera Università” di Bolzano sarà di determinare l’origine dei prodotti agricoli a partire dal frazionamento isotopico, che avviene nei processi naturali di trasformazione e/o conversione e fornisce un rapporto tra isotopi pesanti e leggeri caratteristico per ogni regione geografica.
Sembra fantascienza, ma non la è. Da ultima, l’Università di Innsbruck avrà un compito altrettanto impegnativo: i ricercatori austriaci dovranno individuare un nuovo metodo per associare la determinazione di origine e la qualità, con la Spettroscopia nel vicino infrarosso, i cui risultati porteranno a un’analisi rapida e ottimale di un elevato numero di campioni.
Per saperne di più:
http://www.laimburg.it/