L’uso in cucina del baccalà/stoccafisso ha prodotto un patrimonio incredibile di ricette e interpretazioni che si rinnovano di anno in anno e non si esauriscono, tanto che da nove anni il Festival riscuote enorme popolarità e sforna decine di nuovi modo di cucinare lo stocco.
La competizione è itinerante e coinvolge i principali ristoranti del triveneto: Veneto, Friuli e Trentino. L’organizzazione è frutto della collaborazione di tre confraternite antiche – la Dogale Confraternita del Baccalà Mantecato, la Venerabile Confraternita del Bacalà alla Vicentina e la Vulnerabile Confraternita dello Stofiss dei Frati – che insieme hanno ideato, moderato e condotto l’evento e anche quest’anno saranno garanti della gara. Con loro non poteva mancare chi ha reso in questi anni possibile la distribuzione dello stoccafisso in Italia, l’azienda Tagliapietra di Mestre che dal 1960 importa e commercializza il prodotto e che partecipa all’evento attribuendo al vincitore il Trofeo Tagliapietra che sarà consegnato durante il galà finale, il 26 marzo 2019. “La prossima sfida – dichiara Daniele Tagliapietra, amministratore delegato dell’azienda - potrebbe essere quella di portare il Festival a livello nazionale nell’ottica di valorizzare il merluzzo che sta diventando sempre più raro e quindi, con molta probabilità, destinato a una cucina sempre meno popolare”.
Le condizioni climatiche caratterizzati da stagioni particolarmente rigide, infatti, e la predilezione di fasce più ampie di popolazione nordica per la vendita e il consumo di merluzzo fresco, stanno riducendo sensibilmente la produzione di stoccafisso, aumentandone il costo. La meccanica della competizione è semplice: cinque ristoratori per ogni provincia presentano la loro candidatura, organizzano nel loro locale una serata durante la quale propongono ai clienti – e a una delegazione di giurati – tre ricette, un antipasto, un primo e un secondo, e vengono votati.