Alberto Cavalli, Direttore Generale della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte di Milano ha fatto una riflessione profonda sui giovani e sull’importanza della formazione: “Homo Faber è una cornice che ha attirato migliaia di turisti di ogni età, appassionati e cultori dell’arte. Abbiamo visto migliaia di giovani e giovanissimi “persi” - o forse ritrovati- negli spazi espositivi della Fondazione Giorgio Cini, curiosi di osservare questi grandi maestri, e di fronte a queste abilità restare ammaliati. Offrire degli esempi virtuosi e concreti penso sia un investimento per noi stessi: dedicare tempo ai giovani è fondamentale e sappiamo che il tempo è una risorsa scarsa, preziosa. Investire tempo nella formazione e risvegliare l’interesse dei giovani è tanto più urgente quanto entusiasmante. I giovani ricercano più autenticità e dal nostro piccolo e privilegiato serbatoio di Homo Faber, negli oltre 1000 oggetti delle 15 mostre create da 22 curatori, artigiani e designer, voi non vedrete cose, ma artigiani realizzare dei beni. Siamo umani e abbiamo il desiderio di trasformare il mondo: questo è Homo Faber, artefice di un destino di una visione, di una previsione di una realtà migliore.”
Ha chiuso la tavola rotonda, dopo numerosi interventi, Andrea Sinigaglia, direttore generale di ALMA: “Confrontarsi oggi con personalità che dedicano la vita a un mestiere è una cosa che accende il cuore. Credo che ALMA abbia il grande compito, oltre che di fare una didattica sempre più innovativa, di dare luce a queste persone, raccontando le loro storie con un incontro tra artigiani che attraverso il loro operato creano un patrimonio secolare, figlio di un nuovo rinascimento per il nostro paese. Quando lo riscopriremo capiremo effettivamente l’inestimabile valore che abbiamo tra le mani. Il senso del MAM Day è riunire alcuni tra questi grandi artigiani, lanciando un forte appello per elevare a modelli internazionali queste realtà da cui dobbiamo prendere esempio, specie all’interno di una cornice come Homo Faber, inno alla dignità del lavoro.”