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ALMA per l’eccellenza dell’artigianato gastronomico

04/05/2022

ALMA per l’eccellenza dell’artigianato gastronomico

In occasione di Homo Faber, sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia ha avuto luogo il primo summit nazionale tra i Maestri d’Arte e Mestiere dell’enogastronomia e dell’ospitalità promosso da ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, con il supporto di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte.

Il summit ha rappresentato l’occasione per rendere tangibile la necessità di un riconoscimento certificato di un mestiere, quello del cuoco, che è patrimonio culturale di un Paese, come avviene in Francia con i MOF – Meilleur Ouvrier de France, o in Giappone, paese ospite di Homo Faber, con i Ningen Kokuhō - Tesori Nazionali Viventi.

L’obiettivo del Summit è stato quello di riunire i 39 MAM – maestro d’Arte e Mestiere - italiani dell’enogastronomia e dell’ospitalità, sottolineando con decisione la necessità di un maggiore riconoscimento istituzionale dei “beni culturali viventi” e di tutto il mondo della formazione, che si impegna a mantenere vive queste professionalità, patrimonio del nostro Paese e fattore di sviluppo economico e turistico.

Ad aprire l’incontro dopo i saluti istituzionali del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Stefano Patuanelli e dell’Assessore allo Sviluppo Economico e Turismo del Comune di Venezia Simone Venturini, il  presidente di ALMA Enzo Malanca che ha inaugurato il convegno dichiarando: “Da questo punto di vista tanto  abbiamo da apprendere da alcuni modelli internazionali, come quello francese e giapponese, Paesi nei quali  la consapevolezza delle Istituzioni, dove l’unicità del saper fare è identità, quindi fattore di cultura, è anche  preservazione dei territori e di sviluppo di una delle economie più importanti nel nostro Paese, quale è il  turismo. È per questo che ALMA ha iniziato una campagna di sensibilizzazione ai più alti livelli delle nostre autorità, con il preciso obiettivo di portare anche in Italia il dovuto riconoscimento della Cucina Italiana come forma d’arte; e questo incontro, per quanto ci riguarda, fa parte di questo percorso.”

Alcuni tra i MAM italianiAlcuni tra i MAM italiani

Davide Rampello, direttore artistico e curatore, ha aperto i lavori con una lectio sul valore dei beni culturali viventi nelle scuole di arte e mestiere, indagando le origini storiche e culturali di queste figure che hanno segnato la il corso della storia artistica italiana: “Ma la cucina è cultura? Noi pensiamo che la cultura sia esercizio delle arti, è il nostro stare al mondo: il rapporto che creiamo con noi stessi e con ciò che c’è intorno è la cultura della vita. Oggi la ristorazione è un riferimento fondamentale per la cultura perché è rimasta uno dei pochi luoghi di incontro, di convivio fra uomini. Tutto questo si realizza a tavola. Dovremmo pertanto riconsiderare in maniera più attenta la grande funzione sociale, culturale ed economica di chi opera nel mondo della ristorazione, poiché la cucina, luogo del ristoro, è la prima molla, il primo desiderio di chi arriva in Italia, la spina dorsale di tutta l’economia turistica del Paese”. 

ALMA per l’eccellenza dell’artigianato gastronomico

Alberto Cavalli, Direttore Generale della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte di Milano ha fatto una riflessione profonda sui giovani e sull’importanza della formazione: “Homo Faber è una cornice che ha attirato migliaia di turisti di ogni età, appassionati e cultori dell’arte. Abbiamo visto migliaia di giovani e giovanissimi “persi” - o forse ritrovati- negli spazi espositivi della Fondazione Giorgio Cini, curiosi di osservare questi grandi maestri, e di fronte a queste abilità restare ammaliati. Offrire degli esempi virtuosi e concreti penso sia un investimento per noi stessi: dedicare tempo ai giovani è fondamentale e sappiamo che il tempo è una risorsa scarsa, preziosa. Investire tempo nella formazione e risvegliare l’interesse dei giovani è tanto più urgente quanto entusiasmante. I giovani ricercano più autenticità e dal nostro piccolo e privilegiato serbatoio di Homo Faber, negli oltre 1000 oggetti delle 15 mostre create da 22 curatori, artigiani e designer, voi non vedrete cose, ma artigiani realizzare dei beni. Siamo umani e abbiamo il desiderio di trasformare il mondo: questo è Homo Faber, artefice di un destino di una visione, di una previsione di una realtà migliore.” 


Ha chiuso la tavola rotonda, dopo numerosi interventi, Andrea Sinigaglia, direttore generale di ALMA: “Confrontarsi oggi con personalità che dedicano la vita a un mestiere è una cosa che accende il cuore. Credo che ALMA abbia il grande compito, oltre che di fare una didattica sempre più innovativa, di dare luce a queste persone, raccontando le loro storie con un incontro tra artigiani che attraverso il loro operato creano un patrimonio secolare, figlio di un nuovo rinascimento per il nostro paese. Quando lo riscopriremo capiremo effettivamente l’inestimabile valore che abbiamo tra le mani. Il senso del MAM Day è riunire alcuni tra questi grandi artigiani, lanciando un forte appello per elevare a modelli internazionali queste realtà da cui dobbiamo prendere esempio, specie all’interno di una cornice come Homo Faber, inno alla dignità del lavoro.” 

a cura di

Simona Vitali

Parma, la sua terra di origine, e il nonno - sì, il nonno! - Massimino, specialissimo oste, le hanno insegnato che sono i prodotti, senza troppe elaborazioni, a fare buoni i piatti.
Non è mai sazia di scoprire luoghi e storie meritevoli di essere raccontati.
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