Andrea Illy è il nuovo presidente di Altagamma, la Fondazione che pone tra i suoi obiettivi prioritari il Made in Italy alto di gamma come motore delle esportazioni e del valore aggiunto dell’industria manifatturiera italiana in grado di generare ricadute positive sull’intero sistema produttivo nazionale.
Dopo aver celebrato i venti anni di vita con la mostra itinerante e il volume
Altagamma Italian Contemporary Excellence, Fondazione Altagamma riparte dunque con nuovi vertici e ambiziosi progetti per il futuro, che sono stati oggi resi pubblici.
Nel corso dell’ultima assemblea dei soci, i delegati delle 76 imprese di Altagamma hanno eletto a fianco del nuovo
presidente Andrea Illy, che succede a Claudio Luti, Paolo Zegna nel ruolo di vice-presidente vicario e ampliato il Comitato di Presidenza.
Ai Vice Presidenti è affidata una delega in termini di gestione operativa dei settori e di gestione delle tematiche trasversali:
Matteo Lunelli per l’alimentare, Laudomia Pucci per la moda, Claudio Luti per il design, Francesca Bortolotto Possati per l’ospitalità e Armando Branchini per la gioielleria, la nautica e la velocità.
Il Consiglio di Amministrazione, più snello, sarà affiancato da una Consulta Strategica, incaricata di riunirsi quattro volte l’anno per definire le linee generali della strategia della Fondazione. La strategia per il prossimo triennio è incentrata sul consolidamento del profilo istituzionale di Fondazione Altagamma,
finalizzato al rafforzamento della competitività del sistema dell’alto di gamma.
A questo proposito l’Istituto CRESV dell’Università Bocconi sta realizzando per Fondazione Altagamma uno studio che analizza nel dettaglio il contributo dell’alta gamma al PIL, all’occupazione, alle esportazioni, agli investimenti e al gettito fiscale. La prospettiva auspicata in questo ambito è l’istituzione di una partnership pubblico/privata tra Governo e Fondazione Altagamma.