Le Cucine Popolari sono nate con la volontà di garantire “pane e dignità” a chiunque si trovasse in difficoltà. Per raccogliere le risorse necessarie ad allestire la prima Cucina Popolare, ospitata in una ex sede del PCI, in via Del Battiferro, 2, alla Bolognina, l’ossolano Roberto Morgantini, ex sindacalista CGIL per i problemi dell'immigrazione, e la sua compagna Elvira Segreto, nel 2015 decisero di sposarsi dopo un fidanzamento durato 38 anni, con due figli ormai grandi, presentando come lista di nozze l'attrezzatura per le cucine. Hanno formato una ADV, associazione di volontariato, CiviBo Onlus, presieduta da Giovanni Melli, che raggruppa centinaia di volontari disponibili a prestare la loro opera come cuoche e cuochi (a volte affiancati da professionisti del settore) o servendo in sala.
Oggi le Cucine Popolari sono quattro: a quella originaria del Battiferro nel quartiere Navile, se ne sono aggiunte tre in altrettanti quartieri: la San Donato, presso Opera Padre Marella; la Saffi e la Savena, presso villa Paradiso. L’obiettivo è averne una in ogni quartiere.
Di norma sono aperte a pranzo nei giorni feriali dal lunedì al venerdì. La Cucina Popolare San Donato è aperta anche il sabato e la domenica per gli ospiti fissi di Padre Marella. Nel corso dell’anno ci sono aperture speciali in occasione del Natale, Capodanno, 25 aprile, 1° maggio, Ferragosto, grazie alla generosità di volontarie e volontari.
Ogni giorno di apertura, nelle quattro Cucine servono una media di 650 pasti, per un totale di circa 156.000 l’anno, parte dei quali sotto forma di asporto alimentare.
Le persone vengono indirizzate alle Cucine dai servizi sociali dei quartieri di riferimento e dalle vicine parrocchie.
Alla costante ricerca di risorse, alimentari e finanziarie, le Cucine hanno trovato il sostegno di diverse realtà imprenditoriali e partecipano alla raccolta degli Empori Solidali e del Banco Alimentare presso i super e ipermercati.
I menù li decidono i cuochi volontari sulla base di ciò che hanno a disposizione realizzando anche menù alternativi, nel rispetto dei diversi dettami religiosi, di patologie metaboliche, scelte alimentari vegane. Da un po’ di tempo collabora con loro anche una dietista, la Dr. Carolina Poli, responsabile delle Attività Didattiche Professionalizzanti del corso di laurea in Dietistica di UNIBO, con consigli relativi alle buone prassi igieniche, nel suggerire un possibile equilibrio fra i nutrienti nei menu, prestando attenzione agli apporti proteici, per evitare il ripetersi giorno per giorno di menu simili. Allo stesso tempo offre l’opportunità agli studenti del corso di laurea in dietistica di confrontarsi con una realtà complessa come quella prestando un’attenzione particolare all’elaborazioni di menu che devono avere anche aspetti preventivi, perché spesso fra gli utenti si riscontrano predisposizioni a patologie metaboliche, a partire dal diabete, considerando che ci sono persone che usufruiscono di mense diverse nel corso del mese con portate che spesso privilegiano affettati, formaggi, dolci, che acuiscono il rischio metabolico.
I volontari che molto generosamente lavorano nelle cucine non possiedono queste conoscenze e si trovano a usare i prodotti disponibili, in massima parte oggetto di donazioni e in minima di acquisti mirati, cucinandoli nel miglior modo possibile seguendo usanze e regole da cucina domestica.