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Altri 15 euro in meno per la spesa nelle tasche degli italiani

30/08/2011

Altri 15 euro in meno per la spesa nelle tasche degli italiani
Si riduce in maniera inesorabile il denaro che le famiglie italiane dedicano al cibo, passando dai 461 euro mensili ai 447 di fine 2010. Nel 2008 era di 475 euro la spesa destinata agli alimenti. Lo mette in evidenza la Cia - Confederazione italiana agricoltori, mentre Confcommercio e Istat rimarcano il calo generale di fiducia dei consumatori che ad agosto è sceso a 100,3 da 103,7 di luglio. In particolare nel Nord - Est dell’Italia si avverte un deterioramento dei giudizi su crisi economica e mercato dei beni.
Lo stallo dei consumi investe soprattutto gli alimentari. Sono in costante aumento le famiglie italiane risparmiano su cibo e bevande.
Da una serie di analisi i settori più penalizzati sono quelli che rientrano nei parametri della dieta mediterranea: il 41,4 per cento degli italiani ha diminuito gli acquisti di frutta e verdura, il 37 per cento quelli di pane e pasta e il 38,5 per cento quelli di carne rossa e pesce.
Ma il segnale più negativo e contradditorio è che l’Italia risulta essere il primo paese europeo per obesità infantile, che cresce al ritmo costante del 2,5% ogni cinque anni, con il risultato che un bambino su tre sotto agli otto anni è sovrappeso.
Se crisi deve essere che almeno serva a ristabilire alcuni parametri: ad esempio che costa molto meno mangiare frutta che junk food. Basti pensare a cosa è successo alla nostra frutta quest’estate, quando per un caffè si spendeva l’equivalente di tre chili di pesche comprate direttamente dall’agricoltore.

Guido Parri
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