“Sono entusiasta
della fiducia che mi è stata accordata, consapevole che mi aspetta molto lavoro
per consolidare, far crescere e proiettare nel futuro questa grande famiglia
fatta di prestigiosi professionisti che si dedicano tutti i giorni
all’eccellenza dell’ospitalità Italiana. Una nomina che arriva in un momento
difficile: ci sarà bisogno del supporto di tutto il gruppo per ripartire e
crescere insieme. Continueremo a comunicare il valore della nostra
professionalità con l’obiettivo di trasmettere a tutti, da nord a sud del paese
e all’estero, la cultura della cucina di qualità. Compito che CHIC promuove e
diffonde da più di dieci anni!” ha dichiarato Angelo Sabatelli.
Il presidente uscente, Paolo Barrale, ha passato il testimone con queste
parole: “Sono stati tre anni intensi… tre anni di pura passione che non
concludono il mio operato, ma lo intensificano rilanciando nelle mani di Angelo
adesso una collaborazione che intende innalzare ancor di più l’associazione. Un
nuovo inizio in compagnia degli “amici di sempre”.
Tra le prima parole di Angelo Sabatelli spicca il riferimento ai
problemi causati dal covid-19, espressi anche dal movimento #FareRete a cui
aderisce CHIC: “Mancano ancora
indicazioni chiare, uniche su tutto il territorio nazionale e tecnicamente
realizzabili per il nostro settore. Troppe sono le informazioni e bozze che
circolano e che sembrano dimostrare la mancanza di una diretta comprensione e
conoscenza della realtà delle nostre imprese. Se fossero confermati i vincoli
legati al distanziamento degli ospiti, alle responsabilità penali nei confronti
dei dipendenti, all’uso del plexiglas, molti locali non potranno riaprire e di
conseguenza molti lavoratori si troveranno senza sostegno economico.
Desideriamo far tornare i clienti nei nostri locali in sicurezza per far vivere
loro l’esperienza del fuori casa nelle migliori condizioni possibili”. Conclude
Sabatelli “Il governo e le istituzioni locali che hanno fatto chiudere gli
esercizi commerciali per una comprensibile emergenza di natura sanitaria, ci
devono sostenere economicamente per il periodo di mancato guadagno e ci devono
supportare per una ripartenza che metta al centro il nostro lavoro di promotori
del turismo e delle eccellenze della filiera agroalimentare di questi paese, e
dell’esperienza che vive il cliente, che è il nostro vero patrimonio, quando
siede ai nostri tavoli”.