Antica Trattoria La Torre
Castellina in Chianti (SI)
Piazza del Comune, 15
Tel. 0577 740236
www.anticatrattorialatorre.com
Se si dovesse giudicare un ristorante esclusivamente dalla longevità della sua cucina e dall’importanza della tradizione familiare, l’Antica Trattoria La Torre si aggiudicherebbe la palma d’oro. La famiglia Stiaccini, proprietaria dell’Antica Trattoria La Torre iniziò la sua attività a Castellina negli anni '60 del 1800.
“Il primo ad occuparsi di prodotti alimentari fu il capostipite, Gaspare, un suddito del Granducato. – racconta Pierluigi Stiaccini – Faceva il mestiere di treccone, colui ce comprava polli, conigli e verdure dai contadini, rivendendogli altri generi di prima necessità. Poi venne il turno dei suoi nipoti, Carlo Abramo e Tommaso, che impararono il mestiere di norcino e aprirono la prima mescita di vino dove si mangiava anche qualcosa.”
La svolta nel 1925 quando la famiglia o meglio Carlo (detto Bega) acquista il palazzo, sede attuale della trattoria trasferendosi dagli angusti spazi della vecchia mescita-bottega. Qui diventa L’Antica Trattoria La Torre. Superati gli anni del dopoguerra, dove erano celebri gli arrosti di nonna Rosa messi a cuocere in enormi spiedi nel forno e serviti nell’unica sala da uno stuolo di cameriere in nero con il grembiulino di pizzo bianco ad esaltarne formosità e bellezza tutta toscana, la trattoria torna alla ribalta negli anni ‘80 e sulla scia di una crescita inarrestabile viene ristrutturata nel 2000 mantenendo le antiche atmosfere e gli antichi sapori. E poi, e poi, e poi…
“Ognuno di noi, da Gaspare in poi, ha mantenuto il contatto con la terra, con i contadini, imparandone le tradizioni e le ricette. Forse sta qui il segreto del nostro lavoro”, racconta, con grande modestia, Pierluigi.
Qui c’è un pezzo di storia dell’Italia e una grande storia italiana, apprezzata perfino da Dustin Hoffman che all’Antica Torre ha chiacchierato a lungo con il signor Pierluigi. Adesso, pur essendo sempre ai fornelli i custodi della tradizione Mirella e Pierluigi, è il turno di Elisabetta e Giuseppe, entrambi sommelier, consapevoli che questa bella storia deve durare ancora a lungo, per il piacere degli ospiti che vogliono continuare a gustare la schietta cucina di rigorosa osservanza chiantigiana.
Se poi si trova posto in uno dei tavoli sulla stupenda piazza si capisce il perché di una bella storia italiana.