In questo modo non si interrompe un consumo che raggiunge volumi impressionanti.
Al Magazzino una certa parte di menu, che è tutto a prezzi più che onesti, ruota intorno al lampredotto: Polpette di lampredotto impanate e fritte; Ravioli ripieni di lampredotto e patate con salsa di cipolla dolce; Lampredotto bollito e a rosmarino e il Susci di lampredotto fritto in tempura con sopra del lampredotto bollito condito con la soia. A Luca Cai quest’idea è venuta andando in Giappone un paio di volte a preparare i suoi piatti in alcuni ristoranti giapponesi. Tornato a Firenze gli venne voglia di creare un piatto in stile giapponese, però con il lampredotto: geniale e buonissimo tanto da andare a ruba al pari delle polpette.
Il menu presenta anche altre preparazioni come il Carpaccio di lingua, i “Totani di Bosco” (trippa fritta), Tagliatelle al pesto di cavolo nero; Ossobuco di vitello fatto in bianco, olio e prezzemolo e fagioli cannellini; Fegatini Rocher in granella di nocciola con acciughe e capperi, l’immancabile Bistecca alla fiorentina e una soppressata creata con varie parti del quinto quarto, nervetti, lingua, musetto, aromatizzata con aglio, prezzemolo, scorza d’arancia e di limone.
Va segnalato che, trovandosi Il magazzino in una zona della città dove ancora ci sono molte attività artigianali, a pranzo propongono il menù degli artigiani che include anche cuore, fegato e rognoni.