E al ristorante cosa succede? Consumatori più consapevoli, ristoratori più coscienziosi
Il mondo cambia, cambiano le persone – più attente, più esigenti, rispettose dell’ambiente - e le loro abitudini. I consumi fuori casa ne risentono e gli operatori devono adeguarsi: molti di loro hanno capito quanto sia importante rispondere all’esigenza di trovare prodotti locali, di stagione e di origine nota. I consumatori riscontrano questa tendenza in almeno il 54% dei ristoratori. Ma gli altri?
Molti si trovano in una situazione di incertezza, si sentono disorientati quando, come si è accennato, a seconda dell’andamento climatico, i prodotti della terra manifestano delle sfumature differenti rispetto all’anno precedente; si notano, infatti, delle differenze importanti nel gusto o nella consistenza dei prodotti e può accadere che un cuoco, un ristoratore non si ritrovi più nelle sue ricette abituali e abbia difficoltà a interpretarle come d’abitudine. Per questo, in cucina si impongono delle scelte spesso difficili da operare, ovvero rinunciare a un determinato prodotto, per esempio, o modificare il proprio metodo di lavorazione. Non è semplice e non tutti sono pronti ad affrontare questa difficoltà traducendola in opportunità, ma è necessario, perché il 30% dei clienti, secondo l’analisi dell’Osservatorio Sonda, se lo aspetta.
E’ evidente come, in questo contesto, serva una riflessione profonda, occorrano scelte coraggiose, imparare a informarsi e comunicare. Se il cambiamento climatico determina un cambiamento nei sapori e nelle consistenze a cui eravamo abituati, la risposta del mondo della ristorazione deve tenerne conto e modificare il suo approccio orientandosi verso format e metodi di lavorazione adeguati.
I consumatori di domani saranno più consapevoli, i ristoratori più coscienziosi.