Ma non è finita, la pasta di 28pastai è particolarmente adatta alla ristorazione, per due caratteristiche fondamentali per uno chef: “Con la nostra ricerca, che ci è costata inizialmente due tonnellate di pasta utilizzata, abbiamo ridotto i tempi di cottura, rispetto a qualsiasi altra pasta artigianale, di almeno due minuti; poi abbiamo lavorato sull’eccessivo rilascio d’amido, creando una sorta di maglia glutinica che intrappola l’amido rendendo più digeribile la pasta, più adatta al legame con i sughi e non costringe gli chef a cambiare troppo spesso i bollitori”.
Il prezzo
il prezzo, anche se sembra un’assurdità, è ancora un elemento di differenziazione nelle motivazioni d’acquisto da parte della ristorazione e pensare al processo produttivo, ai temi dell’innovazione e della sostenibilità che guidano le strategie di 28pastai può sembrare che le loro paste costino decisamente di più rispetto alle altre presenti sul mercato, ma anche qui c’è la sorpresa.
“Far pagare ricerca, innovazione e sostenibilità interamente al consumatore finale non farà mai decollare nessun processo di miglioramento della pasta e del mondo intero. – spiega Elena Elefante – Viviamo in un periodo storico dove tutti devono fare la loro parte per migliorare le qualità della vita propria e degli altri. Essere imprenditori, oggi, significa anche questo. La nostra pasta non è più cara delle altre. Ha più cose, come quelle che ho spiegato, delle altre, ma questo non significa un costo superiore. Rispetto al mercato delle paste di Gragnano ci collochiamo al centro dei diversi prezzi di mercato”.
Di diverso c’è una cosa: che questa pasta va assaggiata per capirne tutte le potenzialità, infatti, conclude Elena, “abbiamo numerosi chef che ci hanno aperto le porte delle loro cucine dopo averla provata”.