Chiediamo a Martina di spiegarci a cosa si riferisce.
“Intendo che si dovrebbe avere, a mio avviso, un approccio corto con il cliente. Bisogna fornire le informazioni utili, anche per giustificare il prezzo di un piatto o di un prodotto. Devono essere nozioni comprensibili, memorizzabili, veicolate da un linguaggio immediato. Faccio un esempio molto semplice: il caffè. Aumentare di qualche centesimo il prezzo del caffè è un’impresa. Lo si deve fare con misura, gradualmente, spiegando quali sono le differenze, tenendo conto che è probabilmente l’ultima voce da aumentare di un listino perché è una delle più resistenti in termini di prezzo. Noi serviamo un caffè specialty, selezionato, e crediamo sia sensato dare poche ma precise indicazioni sulla tipologia, sull’origine, che non perdersi in infinte digressioni che allontano il cliente. Chi decide di entrare in un locale deve poter capire senza troppi contorsionismi quando un prodotto è speciale, selezionato, diverso da ciò che troverebbe altrove. Ma qualità e prezzo devono essere allineati”.
Il menu… che strumento!
Sono tantissime le attività di ristorazione che, ancora oggi, non pubblicano il proprio menu nei canali online, siano i social o il sito. Alcuni per un’alta rotazione dei piatti, altri per timore di allontanare il cliente. E se, invece, fosse proprio quella la chiave strategica per selezionare la clientela e far percepire sin da subito il valore di un locale?
Spulciamo quello di Tipografia Alimentare dal loro sito mentre continuiamo ad ascoltare Martina.
“Il menu è fondamentale! È uno degli strumenti che più facilita la comunicazione della qualità e delle scelte di un’insegna. È importante servirsene in modo strategico fornendo informazioni sulle materie prime, sull’origine, sulla presenza di prodotti particolari, sui presidi Slow Food. Il menu è ciò che allunga il percepito e può imprimere con più efficacia il messaggio”.
A un menu loquace è indispensabile abbinare… una sala capace. Ce lo ricorda Martina che sostiene come il racconto del personale diventi cruciale, anche per giustificare le più microscopiche scelte.