Ne avevamo già scritto nei mesi scorsi ma ogni anno, in occasione della nuova edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, è sempre un piacere tornare a parlare del grande impegno che anche la nostra Federazione Italiana Cuochi mette in campo per la migliore riuscita dell’iniziativa. Un gran lavoro di squadra, a cui anche noi siamo chiamati dalle Istituzioni nazionali a partecipare e che abbracciamo con entusiasmo. Un anno fa, proprio da queste pagine annunciavamo la nuova convenzione stipulata tra FIC e il Ministero degli Esteri, con l’intento di dare una marcia in più alla valorizzazione e alla diffusione delle nostre tradizioni gastronomiche secolari oltre i confini nazionali. Un’altra sfida aggiunta con consapevolezza alla già fitta agenda della nostra Federazione.
Il concetto che abbiamo ribadito in quella occasione, e che ricordiamo ogni anno, è il forte impegno quotidiano che da sempre Federcuochi spende per raggiungere tale obiettivo, grazie a un lavoro capillare e meticoloso svolto dai nostri associati in giro per il mondo, che si aggiunge all’ulteriore lavoro dei brillanti e apprezzati Chef che indossano le nostre divise, chiamati dall’Italia a intervenire nelle numerose ambasciate e sedi italiane all’estero con dibattiti, cooking show, convegni con al centro sempre la cucina del nostro Paese.
In questo 2024, la Settimana della Cucina Italiana sarà celebrata in tutti i Continenti dal 16 al 22 novembre e sarà la IX edizione. Si appresta, dunque, a celebrare l’anno prossimo il suo decennale e possiamo già immaginare quale sarà l’atmosfera di grande festa e di partecipazione. Ma soprattutto, il dato che riteniamo più rilevante è che la nostra cucina continui ad affermarsi come quella maggiormente apprezzata a livello internazionale. Un dato di cui dobbiamo essere fieri testimoni.
Anche quando, poi, accenniamo all’importante gioco di squadra che viene messo in campo, è bene ricordare quanto tale aspetto sia strategico. I Cuochi, infatti, sono sì gli ambasciatori dei nostri sapori e interpreti migliori delle nostre ricette, ma nulla potrebbero se a loro disposizione non ci fossero le pregiate materie prime che caratterizzano tutta la produzione italiana, da nord a sud, dalle tradizioni locali a quelle regionali, dai singoli piatti di una piccola provincia a quelli simbolo di intere comunità (pensiamo alle tradizioni montanare e dell’arco alpino; ai piatti a base di pesce nelle migliaia di chilometri di costa italiana; alle ricette delle nostre isole; alle tradizioni campagnole; alle ricette di fiume e di lago; fino allo sviluppo che ha intrapreso la ristorazione nel contesto delle grandi metropoli, con la sua variegata offerta, turistica e non…).
Una scommessa, pertanto, che riguarda anche le nostre aziende agricole, i nostri produttori grandi e piccoli, con le tantissime varietà agroalimentari che caratterizzano il paniere italiano, per di più in un contesto delicato e strategico, come quello del Mediterraneo, che caratterizza appunto la stessa apprezzatissima Dieta Mediterranea.
A tutto questo si aggiunga infine, ma non certo ultimo come ordine di importanza, il forte impegno che continua a spendere ogni giorno la nostra Nazionale Italiana Cuochi, chiamata ancora una volta a intervenire in nuovi prestigiosi appuntamenti con le competizioni internazionali. Un impegno di cui beneficia ogni giorno tutto il comparto della cucina italiana.
Rocco Cristiano Pozzulo
(Presidente nazionale FIC)