Sono tre amici appassionati di cucina e di ristorazione - Salvatore, Bruno e Sandro - con una lunga esperienza in giro per l’Italia e all’estero. Nel marzo del 2015 rilevano la gestione di Mamma Rosa, locanda nota fin dagli anni ’80 a San Casciano di Siena. Il locale è ben avviato e offre l’opportunità che cercavano; è il posto giusto per mettere in risalto le loro capacità, ognuno nel campo nel quale sono più esperti: Salvatore in cucina, Bruno all’amministrazione, Sandro in sala. È il connubio perfetto.
Legati dalla passione per la ristorazione, con esperienze diverse che si completano, raccolgono la sfida e Mamma Rosa, oggi, è un punto di riferimento per tutti coloro che cercano una cucina genuina e concreta, un luogo ospitale da vivere in convivialità.
“Sono ormai nove anni – racconta Salvatore Giardinetto – e siamo la gestione più lunga che Mamma Rosa abbia avuto dai tempi della sua fondatrice, una mamma appassionata di cucina e i suoi due figli. Abbiamo raccolto il testimone con entusiasmo, saputo interpretare l’identità del luogo e trasmetterla a chi ci viene a trovare. Siamo nel cuore del Chianti e la nostra clientela è ampia: vengono da Firenze e Siena, a pochi chilometri di distanza, e in primavera ci sono tanti turisti europei e americani. Cercano la genuinità di una cucina semplice e curata, legata al territorio e realizzata con attenzione alle materie prime e all’esecuzione. La competenza che abbiamo accumulato in tanti anni ci permette di accogliere con professionalità e cura. La gente lo capisce”.
Di origini campane, Salvatore ha portato un pizzico della sua cultura d’origine nei piatti che prepara anche se è solito definire la sua cucina “mediterranea e internazionale” perché ama racchiudere nelle sue ricette quell’insieme di esperienze che hanno arricchito il suo bagaglio: “Ho lavorato molti anni in Toscana e pertanto ho un occhio particolare sulla cucina del territorio ma non rinnego la mediterraneità che c’è in me e infatti il pesce è ingrediente preponderante del menù pur comprendendo di tutto, dalla verdura alla carne. Con questo spirito, un anno fa abbiamo introdotto la pizza e, anche qui, ho cercato di realizzare un impasto ispirato alla tradizione campana, utilizzo il pomodoro cotto, insomma faccio quella che si definisce ‘pizza cafone’ e che rispecchia la cultura campana. Sono ripartito dalle origini e il risultato mi ha dato ragione”.
Per l’impasto delle sue pizze, Salvatore ha scelto la farina 5 Stagioni perché, afferma: “Garantisce un impasto morbido di ottima resa e anche saporito, come voglio io. Lo si capisce da come i clienti chiedono a gran voce in tavola, a parte la pizza, la mia focaccina: non è altro che l’impasto della pizza condito con olio e sale, in purezza, ma è così che si gusta meglio”.