La cucina dei 50 passi secondo chef Longhini
La gestione della cucina è affidata all’executive chef Alessio Longhini, giovane talentuoso la cui formazione si è perfezionata in special modo presso le cucine di due dei più eclettici cuochi italiani: Corrado Fasolato al Met di Venezia e Norbert Nierderkofler al St. Hubertus - Rosalpina di San Cassiano da cui ha assimilato lezioni preziose che ama definire “Due esperienze diametralmente opposte ma illuminanti: da Fasolato, una cucina barocca con tanti elementi nel piatto, e tutti si sentivano, riconoscibili: ho imparato come dosare gli ingredienti; da Niederkofler ho approfondito il discorso sulla sostenibilità, ho appreso il valore della ricerca della materia prima, la pulizia del piatto, meno ingredienti, ben fatti e identificabili”.
Lezioni importanti che Longhini mette in pratica ogni giorno nel Ristorante Gourmet e nel Bistrot di Ca’ Apollonio dove realizza piatti ispirati alla filosofia della sostenibilità, con prodotti naturali e un menù strutturato in due percorsi di degustazione: “All’inizio siamo partiti con un menù alla carta – racconta Alessio Longhini – ma ci siamo accorti che non era funzionale al nostro progetto, ovvero far assaporare correttamente le caratteristiche dei nostri prodotti, perché i clienti sceglievano solo in base al gusto personale e spesso non comprendevano i piatti e confondevano i gusti col risultato che non riuscivano ad apprezzarli al meglio. Allora abbiamo deciso di provare a creare un percorso: da 1 anno circa facciamo solo menù degustazione e presto introdurremo anche un’alternativa composta di un numero minore di portate a base vegetale realizzate coi prodotti del nostro orto. La mia idea è di portare avanti un discorso di degustazione personalizzato, strutturato secondo i gusti del cliente in un crescendo di intensità. Chiedo all’ospite di lasciarsi coinvolgere e guidare: il palato si trova ad assaporare un gusto più delicato all’inizio e in crescendo aumenta l’intensità allo scopo di dare coerenza all’assaggio, nella giusta sequenza”.
Anche il Bistrot, dove esiste invece una carta, offre piatti strutturati secondo il principio della “cucina dei 50 passi” e la qualità delle proposte, in versione più semplice, è all’altezza del luogo. I clienti apprezzano: un’unica cucina con due linee diverse, lo stesso obiettivo, pienamente raggiunto. “I clienti che si affidano a noi – dichiara chef Longhini – sono entusiasti, provano e scoprono gusti mai assaggiati, spezie, ingredienti finora per loro sconosciuti e dimostrano il loro apprezzamento ritornando”.