Un necessario filtro alle supplenze per ITP
Mentre stiamo scrivendo ci giunge notizia che il nuovo anno scolastico (A.A. 2024725) in partenza si aprirà all’insegna dell’incertezza. E, guarda un po', la principale criticità riguarda la carenza di docenti. Circa i numeri, a fronte di previsioni che – da uno sguardo complessivo sul mondo scuola – hanno paventato che si supererà il record dei 250mila supplenti, di contro a 45.924 posti assegnati tramite concorso, il ministro si è affrettato a precisare che “le vere supplenze, quelle a tempo pieno, saranno 165.000, un numero in linea con lo scorso anno”. Sempre di numeri importanti si tratta e di docenze a tempo pieno che, nel bene e nel male, hanno il loro peso sui ragazzi. E non ci consola l’affermazione, sempre del ministro, che siamo in linea con i numeri dell’anno precedente.
Quanto al nostro interesse specifico per l’alberghiero, e alla luce dell’attuale sistema di formazione e reclutamento, in vigore fino al dicembre 2024, è lecito chiedersi:
da quale sacca sul fronte dei docenti ITP di enogastronomia (o di sala sala&vendita o di accoglienza) si andrà ad attingere questi i supplenti mancanti a cui, fino ad oggi, basta, come dicevamo, avere un diploma e iscriversi bellamente nelle GPS (Graduatorie provinciali per le supplenze) o candidarsi sempre bellamente in singole scuole sempre come supplenti? Fra questi ci saranno anche gli esaminandi silurati del recente o dei passati concorsi che comunque hanno tenuto piede nella supplenza?
Non è facile entrare in questi intricatissimi meandri, che vanno a complicare percorsi che dovrebbero essere lineari come autostrade... ma se parto da ciò che ho visto con i miei occhi è lecito che mi interroghi e ponga questioni a voce alta sul qui ed ora, su ciò che sta entrando in circolo. E anche sul pregresso, che per essere smaltito richiederà tempo. E qui il riferimento va agli ambiti decisionali, non a chi - i dirigenti scolastici - è costretto a fare i conti con cambi continui del senso di marcia, perché cambia un ministro.
Cosa ci aspetta a partire dal 2025
A partire dal 1 gennaio 2025 sarà operativa la “Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento” che promette un profondo rinnovamento...
Cambiano le modalità di accesso al ruolo dei docenti ITP nelle scuole, per cui i requisiti richiesti non saranno più il solo diploma ma:
- un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale, corrispondente a non meno di 60 crediti formativi universitari o accademici
- un concorso pubblico nazionale su base regionale o interregionale
- un periodo di prova in servizio di durata annuale con test finale e valutazione conclusiva
Come è noto, ci saranno anche altri cambiamenti: è partita con l’inizio dell’anno scolastico la sperimentazione di un nuovo modello di formazione tecnica e professionale, il cosiddetto 4+2, per oltre 170 istituti tecnici e professionali.
Sperimentazione, precisiamo, perché per la piena attuazione della riforma mancano ancora dei passaggi, fra cui due decreti attuativi.
Si tratta di un percorso quadriennale (e non più quinquennale) al termine del quale gli studenti potranno scegliere se iscriversi a un ITS Academy (percorso post diploma ad alta specializzazione tecnologica), proseguire gli studi all’Università o iniziare un’esperienza lavorativa. Quindi, nonostante la dicitura 4+2, non sta scritto che il decurtato percorso di studi superiori abbia per forza un seguito con quel+2, che allude al biennio di ITS Academy. Quest’ultimo resta un’opzione, peraltro molto poco compresa rispetto agli altri Paesi europei. Speriamo in una conversione.
Il nuovo modello promette un percorso di formazione più flessibile e connesso al mondo del lavoro, che contempli - fra le altre cose- l’incremento delle attività laboratoriali e la possibilità per le scuole di coinvolgere esperti esterni per discipline altamente specialistiche.
Ci sarà tempo per entrare nel merito e toccare con mano, che è sempre la cosa migliore. Avremo quindi modo di scriverne.
Che se si rivelerà la volta buona festeggeremo! Intanto, mentre la rivista sta andando in stampa, ci giunge notizia che il liceo made in Italy è stato sospeso dal Consiglio di Stato!