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Come si cambia…

07/12/2023

Come si cambia…

Un anno di luci e piccole ombre, per la ristorazione, questo 2023 che sta per finire. Piccole ombre se rapportato all’anno scorso che era stato straordinario dal punto di vista sia economico che di importanza sociale per l’intera filiera della ristorazione; ma quello era anche l’anno dell’avvenuta “libertà” dalla pandemia e gli italiani non avevano ancora ricominciato a viaggiare all’estero.
Comunque anche il 2023 chiuderà con un piccolo segno più, un dato positivo per una ristorazione che sta cambiando pelle, a tutti i livelli. 


Quella fine dining si sta liberando dagli orpelli che la stavano portando fuori strada; i ristoranti più attenti alle diverse sensibilità degli ospiti hanno capito che diventava necessario realizzare piatti e menu più comprensibili, sempre con un’elevata qualità delle materie prime, e di adottare servizi di sala meno ingessati. Un esempio di come tutto questo funzioni ci viene da Lorenzo, lo storico ristorante di Forte dei Marmi, che sotto la guida di Chiara Viani ha saputo rispondere con grande intelligenza al nuovo corso. Ne parleremo nel primo numero del 2024.
 

La ristorazione alla portata di tutte le tasche, invece, ha capito che non si può più restare sul mercato se si utilizzano materie prime di bassa qualità e personale avventizio. Quelli bravi sono subito corsi ai ripari, fin dal tempo in cui erano obbligatoriamente chiusi per pandemia. Già in quei mesi avevano, come si dice, fiutato l’aria, capito che il mondo avrebbe vissuto un grande cambiamento. Un cambiamento di cui non si conoscono fino in fondo le nuove regole, forse neppure ci sono, ma che ha trasformato profondamente le persone. Oggi andare al ristorante significa vivere un paio d’ore di pace, in un ambiente confortevole, dove tutto si deve avvicinare alla perfezione, dal cibo alle persone che te lo portano in tavola.
 


Quelli che lo hanno capito, guarda caso, sono sempre pieni, anche in tempi di crisi economica e di inflazione. Perché? Perché uscire al ristorante o in una bella pizzeria non vuol dire solo mangiare bene e diverso rispetto alla cucina di casa, vuol dire soddisfare il bisogno, anch’esso primario, di buone relazioni, di conoscenza dei cibi e dei luoghi, di piacere.
 

L’Italia sa offrire tutto questo, lo hanno capito bene i turisti americani che, in questa estate 2023, hanno garantito il successo dei nostri ristoranti. Lo stanno capendo gli italiani che, solo qualche mese fa, in una ricerca statistica non sapevano, nella maggioranza dei casi, elencare i nomi di tutte le regioni.
Questa scarsità di conoscenza sta cambiando, i lunghi giorni trascorsi in casa hanno determinato una voglia potente di viaggiare, di conoscere, di vincere la paura che può causare un viaggio. Per questo l’Italia ha davanti, almeno dal punto di vista gastronomico e turistico, un futuro radioso. 
 

Non sprechiamo questa straordinaria occasione! Questo è l’augurio che vogliamo fare ai nostri lettori per questo Natale e Capodanno: scegliete un buon ristorante in uno dei tantissimi luoghi italiani pieni di magia per iniziare il 2024!

a cura di

Luigi Franchi

La passione per la ristorazione è avvenuta facendo il fotografo nei primi anni ’90. Lì conobbe ed ebbe la stima di Gino Veronelli, Franco Colombani e Antonio Santini. Quella stima lo ha accompagnato nel percorso per diventare giornalista e direttore di sala&cucina, magazine di accoglienza e ristorazione.
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