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Cucinare con il codice: l'intelligenza artificiale entra nella formazione culinaria

17/10/2024

Sin dalla sua creazione nel 1999, l’Ecole Ducasse si è distinta per il suo approccio all'avanguardia alla gastronomia. Sotto l'impulso visionario del suo fondatore, lo chef Alain Ducasse, l'istituzione ha costantemente cercato di spingere i confini delle arti culinarie. Ora si sta distinguendo con l'introduzione di un'iniziativa senza precedenti: l'integrazione dell'intelligenza artificiale (IA) nei suoi programmi di formazione per i futuri chef.

Mentre ormai è comune sentir parlare di IA in settori come il digitale o l'amministrazione, la sua implementazione in lavori che comportano occupazioni manuali, come quella dello chef, può sembrare meno immediata. Ecco perché la scuola ha deciso di chiamare due nuovi esperti di tecnologia, i co-fondatori di Copilot Works. La loro missione è quella di consentire agli studenti di comprendere e padroneggiare l'IA, anche in settori che non sono necessariamente i primi a essere presi di mira da questa tecnologia, in modo che possano sfruttare appieno il suo potenziale in questo momento.

Anaïs e Anthony dedicano la loro competenza a insegnare ai futuri chef come l'intelligenza artificiale può arricchire la loro vita quotidiana senza distorcere la loro creatività e l'essenza della loro professione. Ad esempio, grazie all'intelligenza artificiale generativa, una tecnologia che utilizza algoritmi per creare nuovi contenuti come testo, immagini o musica da dati esistenti, gli chef possono, ad esempio, ottimizzare la gestione dell'inventario, migliorare la pianificazione del menu, calcolare la loro impronta di carbonio o perfezionare la loro comunicazione digitale con i loro clienti. L'obiettivo non è quello di sostituire la creatività umana, ma piuttosto di completarla liberando le persone da compiti che potrebbero essere ulteriormente lontani dalle competenze principali dello chef e che spesso richiedono molto tempo, ma che sono comunque essenziali per il buon funzionamento della loro attività.

Come in altre accademie di alta cucina, i moduli di apprendimento AI sono progettati à la carte in base alle esigenze specifiche di ogni corso. Questi moduli sono intensamente pratici, con l'80% di lezioni pratiche e il 20% di teoria, il tutto illustrato da casi di vita reale applicati al lavoro dello chef. Le risorse di formazione sono rese disponibili sulla piattaforma online CopilotWorks.com , consentendo agli studenti di continuare ad apprendere e testare gli strumenti AI. Questa metodologia garantisce una comprensione approfondita e un'implementazione diretta dei concetti studiati.

Grazie all'apprendimento pratico, gli studenti stanno comprendendo che l'intelligenza artificiale, in particolare con strumenti come ChatGPT, farà davvero risparmiare loro tempo prezioso nella loro carriera. Questo potrebbe avvenire scrivendo risposte ai commenti sul loro ristorante e migliorando contemporaneamente la loro reputazione, oltre a generare idee e contenuti per i loro social media in pochi secondi. Ampliando il raggio d'azione, l'intelligenza artificiale può rivelarsi preziosa nel definire i prezzi di vendita dei piatti del locale, tenendo conto del costo degli ingredienti, del tempo di preparazione e dei prezzi di mercato.

In effetti coltivare competenze nell'uso dell'IA sta diventando fondamentale non solo per gli chef del futuro. Qualsiasi professionista ora oltre ad essere tecnicamente eccellente deve essere anche preparato ad affrontare le sfide contemporanee dell'imprenditorialità sia nel settore della ristorazione che in quello della pasticceria.

Ecco perché occorre dedicare una parte di tempo alla formazione e all’aggiornamento. La ristorazione è un mondo sempre più complesso e molto competitivo, che non consente più l’improvvisazione di una volta in quanto il rischio imprenditoriale è altissimo. 

La concorrenza è globale, i costi schiacciano le marginalità, il personale poco motivato e produttivo se non trova un ambiente ben organizzato, ordinato ed efficiente. In questo contesto l’innovazione può dare una grande mano, ammesso però che ci sia la mentalità giusta per comprenderne le potenziailtà e le giuste applicazioni.



Claudia Ferrero Digital Strategist & Evangelist

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