È con questo spirito che vogliamo iniziare il 2024, ascoltando persone competenti, riportando i loro pensieri su queste pagine, raccontando l’impegno necessario a fare le cose bene!
Sta in questo il nostro mestiere, ne sono sempre più convinto: imparare, ogni giorno, da ciò che ti offre la vita, sia sul piano professionale sia su quello umano.
Ergersi a critici, “dotti, medici e sapienti per parlare, giudicare, valutare e provvedere” come canta Edoardo Bennato in una ironica canzone, nel mondo della ristorazione, non serve a nulla, a nessuno. Si tratta di mangiare bene e questa è la cosa più soggettiva che esista.
Far raccontare ai protagonisti della ristorazione il loro impegno nel perseguire un risultato positivo per sé e per chi ne beneficia è l’oggetto vero di questa professione. Tirare fuori il meglio che esiste è il piacere che questa professione riserva a chi la pratica.
Tutto qui!!
Può essere banale ma non lo è, perché scrivere bene richiede impegno, attenzione, cura e rispetto verso chi ci legge, e questi aggettivi cozzano furiosamente con quello che vediamo, ogni giorno, sui social dove tutto è metabolizzato in frazioni di secondo. E genera, sempre più spesso, malessere e solitudine, soprattutto tra le giovani generazioni o chi non ha gli strumenti, sociali e culturali, per governare quel mondo virtuale.
Si fanno i buoni propositi all’inizio di ogni anno, è una pratica che ognuno di noi porta avanti, poi ce ne dimentichiamo presto presi come siamo dalle incombenze quotidiane ma ci vogliamo provare anche quest’anno e il buon proposito, professionale, che mi faccio è quello di andare solo in ristoranti, trattorie, pizzerie dove il buono si coniuga con il bello, con la cura che il ristoratore mette nel suo locale, con un’accoglienza calorosa. Su questa rivista si parlerà solo di chi ha queste caratteristiche, oggettive, per divulgarne la conoscenza, la voglia di copiare, gli esempi positivi che questo settore sa mettere in campo.
Senza fare critica gastronomica, ascoltando invece le tante voci che sanno raccontare le proprie visioni del mestiere e di tutta la lunga filiera che coinvolge il settore della ristorazione.
È necessario far conoscere cosa c’è dietro alla gestione di un locale pubblico, ristorante, bar, pizzeria che sia, perché è solo così, avendo un quadro preciso di questa professione, dei doveri che comporta, del rapporto con i fornitori, che ognuno di noi, professionisti della comunicazione, potrà dare un contributo fattivo, coerente ed efficace alla crescita dell’intero comparto.
Altrimenti è solo fuffa che contribuiamo a espandere e questo non aiuta di certo chi, nella ristorazione, vuole investire per farla crescere.
Cosa significa tutto questo? Conoscere a fondo il sistema scolastico e quello di formazione raccontandolo dal di dentro, come facciamo da diversi anni; riflettere anche sulle cose apparentemente intangibili come le emozioni che ci può lasciare una cena, sul significato che assume il mangiare sempre più spesso fuori casa sotto i diversi punti di vista sociali, economici, culturali; saper cogliere gli aspetti nascosti ma fondamentali della ristorazione, come, ad esempio, scegliere i fornitori e la logistica delle consegne. Di questo vogliamo scrivere, è il nostro contributo a fare di quella professione una delle più belle del mondo, per la gioia che regala alle persone quando scelgono di provare un ristorante.