È in questo modo che lo definisce il suo chef patron Nicola Vian che racconta: “Mio padre aprì il locale nel 1964; allora era una rosticceria/pizzeria, un posto alla buona, con una cinquantina di posti. Poi, nel ’99 quando ho cominciato a lavorare ho deciso di portare un po’ di innovazione”.
Un percorso lavorativo classico, quello di chef Nicola: scuola alberghiera a Merano, diversi stage in ristoranti di alto livello, tra l’Alto Adige e il resto d’Italia: “Fu così che cominciai a maturare l’idea di una cucina più creativa, a formare il mio concetto di ristorazione – afferma – e intorno al 2005 avevo ormai le idee chiare sul tipo di locale che avrei voluto dirigere”. I coperti vengono ridotti a 25, inizia una piccola rivoluzione di stile che stravolge la cucina, che diventa più moderna, curata, creativa; l’ambiente viene rinnovato e inizia una nuova era per El Filò.
Il punto focale della filosofia di Nicola Vian è l’attenzione per il territorio, così ricco di specialità culinarie che merita di essere valorizzato. “A questo scopo – spiega lo chef – ho studiato due percorsi di degustazione che ho chiamato Ispirazioni e Creatività: in questi menù ho voluto dare spazio ai piccoli produttori della zona, che non sono molti perché ci troviamo a 1300 metri di altezza, ma sono di alto pregio. Ci affidiamo a loro per esempio per formaggi o salumi, per gli ortaggi e per le uova. Il resto degli approvvigionamenti li riserviamo a fornitori selezionati di grande fiducia, come Fassa Coop, e altri. Cerchiamo la miglior materia prima per trasformarla in piatti realizzati con cura, studiati e proposti secondo la nostra filosofia: rispetto per il territorio e stagionalità, tecnica accurata ed esplorazione continua, per dare stabilità e al tempo stesso innovare continuamente”.