Cerca

Premi INVIO per cercare o ESC per uscire

Gli Ambasciatori del Gusto

12/06/2025

Gli Ambasciatori del Gusto

Nata il 20 giugno 2016, grazie al supporto dei 44 soci fondatori, l’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto è una realtà senza scopo di lucro, espressione dell’eccellenza della ristorazione e dell’accoglienza italiana, che intende rappresentare in ogni suo aspetto e declinazione.

Fanno parte dell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto cuochi, ristoratori, pizzaioli, sommelier, persone di sala, pasticcieri e gelatieri, macellai ed anche giornalisti, scrittori, professori, ricercatori, presentatori radio e tv: coloro che attraverso il proprio mestiere si sono distinti nella valorizzazione del patrimonio agroalimentare ed enogastronomico italiano, riuniti per fare impresa, in Italia e nel mondo.

 

La racconta così la nascita e il ruolo il sito degli Ambasciatori del Gusto ma a noi piace andare in profondità e lo abbiamo fatto conversando con i tre principali protagonisti, in questo momento, dell’associazione: il direttore Gianluca De Cristofaro, la vice-presidente Mariella Caputo e il presidente Alessandro Gilmozzi.

Ne esce una visione puntuale e precisa di un’associazione, a volte, accusata di essere figlia della politica, invece stiamo parlando di un gruppo di volenterosi, questo è il termine più indicato, che stanno lavorando per il bene comune del made in Italy gastronomico.

Miart e Ambasciatori-del-GustoMiart e Ambasciatori-del-Gusto

Chi è Gianluca De Cristofaro

Una persona affabile, dinamica, che ama a tal punto la ristorazione da dedicargli una buona parte del suo tempo libero per coordinare, a titolo gratuito, questa idea nata da una sua considerazione con Maurizio Martina, ministro dell’agricoltura nel 2015. Perché con un ministro? “Per saltare tutti i passaggi burocratici che avrebbero rallentato la nascita degli Ambasciatori e perché il mio mestiere principale è quello di essere un funzionario delle istituzioni. – ha raccontato Gianluca De Cristofaro – Era il periodo di Expo e mi stavo occupando di seguirne il percorso organizzativo. Fu in quel momento che ne parlai con Maurizio Martina e cominciai a creare la rete, con l’aiuto indispensabile di Paolo Marchi, riconosciuto collettore di tutte le istanze della ristorazione in quel momento. Ci trovammo in una quarantina e iniziammo a progettare. Una delle prime azioni fu quella di nominare presidente onorario Carlin Petrini per dare un segnale forte degli obiettivi che ci ponevamo. Da allora siamo arrivati a circa 250 soci, coinvolgendo tutte le categorie del made in Italy gastronomico. Ai soci si aggiungono quelli che definiamo benemeriti: giornalisti, scrittori, professori, ricercatori, presentatori radio e tv, cioè persone che, con il loro lavoro, si sono distinti nella valorizzazione del nostro patrimonio agroalimentare. In generale l’elemento unificante è una visione comune del ruolo che la gastronomia può svolgere per rendere il nostro Paese ancor più bello e vivibile. Come si aderisce agli Ambasciatori del Gusto? Si può essere presentati da due associati, oppure attraverso una visita all’azienda che sia un ristorante o un artigiano del gusto. L’unica condizione che poniamo è quella di crederci perché l’associazione ha bisogno dei propri associati per tutto quello che facciamo e per quello che faremo. Gli Ambasciatori, infatti, sono i fautori della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo e i nostri associati, a novembre, vanno in ottanta ambasciate a dimostrare la qualità della nostra cucina. Abbiamo, poi, un rapporto con gli sponsor che prevede giornate formative con i partner; riusciamo a creare sinergie tra di loro e tra loro e i nostri associati, facendo, ad esempio, fiere collettive dove i nostri soci vanno ad animare gli stand. In generale credo che siamo riusciti a creare un sistema partecipativo importante”.

Gianluca De CristofaroGianluca De Cristofaro

Prosegue Mariella Caputo

Mariella Caputo, insieme al fratello Alfonso, è la titolare della Taverna del Capitano di Nerano, sulla costiera amalfitana. Un luogo magico che Mariella rende ancor più seducente con il suo servizio di sala.
Quanto tempo dedichi al tuo ruolo di vice-presidente degli Ambasciatori del Gusto e come vivi questa esperienza?

“Con un direttore come Gianluca il tempo che dedico è l’essenziale perché lui è bravissimo a farsi carico di tutto. Sicuramente è un’esperienza stimolante, positiva e molto formativa perché mi permette un confronto molto assiduo con gli altri colleghi e colleghe di tutta Italia, con i nostri partner che ci aiutano nel migliorare sempre di più nella nostra professione, con le istituzioni con cui abbiamo attivato diversi tavoli di lavoro, in particolare con il ministero dell’agricoltura, che consente a noi e a loro di avere una visione chiara del comparto agro-alimentare. Con Maurizio Martina, ad esempio, durante il Covid siamo riusciti a ottenere il bonus-ristorazione che ha permesso a molti di resistere. Con Francesco Lollobrigida stiamo lavorando al DDL pizzaioli (di cui parleremo in un prossimo articolo ndr). Con il sistema della Settimana della Cucina Italiana riusciamo a capire qual è il reale interesse verso le produzioni italiane e posso garantire che è molto alto, al punto di essere tra le motivazioni turistiche degli stranieri verso l’Italia. Abbiamo realizzato numerosi progetti con il ministero tra questi: Adotta un produttore, Scegli i salumi DOP, il manifesto a supporto del Riso italiano accompagnando il Governo nelle azioni di tutela. Tutte iniziative che rafforzano il made in Italy ma, soprattutto, come associazione, abbiamo ribaltato il concetto della località scelta per andare da un determinato cuoco per arrivare alla località scelta perché ci trovi anche un prodotto particolare, un piatto intrigante, un’opera d’arte poco conosciuta, un territorio che ti accoglie. Questo grazie al fatto che confrontarsi ogni giorno ti consente di uscire dalla trappola dell’ego”.

Mariella CaputoMariella Caputo

Conclude Alessandro Gilmozzi

È al secondo mandato da presidente Alessandro Gilmozzi, lo chef di El Molin a Cavalese (TN). Segno che sei un buon presidente?

“Un presidente è bravo quando ha un gruppo di persone che rendono piacevole farlo. E quel gruppo io ce l’ho!”

Non poteva che iniziare così la conversazione con Alessandro Gilmozzi per come lo conosco: persona gentile, con la predisposizione all’incontro, capace di condividere il sapere, la cultura, una visione pulita della vita.
“Sono presidente fino al 2028, mi hanno chiesto di ricandidarmi lo scorso anno e l’ho fatto perché sentivo intorno a me una convinzione sincera del mio ruolo da parte di tutti gli associati. Gli Ambasciatori del Gusto hanno questa caratteristica, che credono molto nello spirito associativo, collaborano tra loro, propongono anche se non sono in un ruolo elettivo e dirigenziale come nel caso di un recente evento in Toscana riuscito benissimo. È in questo contesto che svolgo il mio ruolo. Grazie a persone come Gianluca De Cristofaro, il nostro direttore, Paolo Marchi che non finirò mai di ringraziare per il contributo fattivo che ha portato all’inizio, Cristina Bowerman che mi ha preceduto in questo ruolo, Cesare Battisti, segretario dell’associazione, i consiglieri che mi affiancano. Con questa squadra abbiamo portato avanti i progetti in questi anni e stiamo creandone di nuovi. Quello che sento particolarmente mio è l’ingresso negli istituti alberghieri per raccontare ai ragazzi che la loro non è una scuola di serie B, come non lo è il lavoro per cui stanno studiando. In Trentino, la mia regione, abbiamo appena sottoscritto un protocollo tra assessorato alla pubblica istruzione e  Ambasciatori del Gusto, per accompagnare i ragazzi di sette istituti alberghieri verso le Olimpiadi invernali, unendo con sapienza sport e alimentazione. Con la Lombardia ci stiamo provando ma sono sicuro di riuscirci. Stiamo lavorando, a livello nazionale, a una regolamentazione della caccia alla selvaggina per evitare, ad esempio, che i 25.000 cinghiali uccisi lo scorso anno in Toscana vadano al macero perché non esiste un sistema come quello dell’Emilia-Romagna per poter utilizzare nei ristoranti la selvaggina da caccia: prodotto, tra l’altro, molto più salutare di qualsiasi altra carne. Questi sono solo un paio dei progetti che abbiamo in mente ed è necessario che persone come te siano costantemente coinvolte nella comunicazione di queste iniziative. Altrimenti il rischio è quello del circolo chiuso. Una cosa che non sopporto!”

Alessandro GilmozziAlessandro Gilmozzi

 

Ecco chi sono gli Ambasciatori del Gusto, un’associazione che seguiremo in ogni numero di sala&cucina, per dare valore alle loro azioni.

a cura di

Luigi Franchi

La passione per la ristorazione è avvenuta facendo il fotografo nei primi anni ’90. Lì conobbe ed ebbe la stima di Gino Veronelli, Franco Colombani e Antonio Santini. Quella stima lo ha accompagnato nel percorso per diventare giornalista e direttore di sala&cucina, magazine di accoglienza e ristorazione.
Condividi