Una carriera fortunata
Nel 1840 aprì quella che divenne una delle pasticcerie più importanti di Parigi, esattamente al numero 3 di Faubourg Saint-Honoré, trasformata ben presto più che in un ristorante, in un tempio della gastronomia dell’epoca. D’altronde, proprio come Carême, da grande pasticcere, Gouffé divenne un grandissimo chef. Già nel 1850 contava 28 operai e il successo fu tale da permettergli di chiudere nel 1855, all’apice del successo, osannato non solo da cuochi e pasticceri, ma anche da personaggi di punta della scena intellettuale e gastronomica parigina del tempo come Alexandre Dumas, il Barone Brisse e Charles Monselet, che ebbe per lui una vera e propria venerazione, scrivendo: “Eri l'incarnazione più perfetta e più ideale di un essere superiore che viene chiamato con questo nome insufficiente: il cuoco!”.
La pausa dall’estenuante lavoro di cuoco permise a Gouffé di dedicarsi allo studio scientifico dell'alta cucina e ai suoi libri.
Nel 1867, sotto suggerimento di Alexandre Dumas e del Barone Brisse, orfani inconsolabili della cucina del grande Maestro, riprese a cucinare divenendo lo chef del leggendario Jockey Club in rue Rabelais 2 vicino agli Champs-Elysées, un club per gentiluomini dal palato finissimo. Il successo, ça va sans dire, fu clamoroso.
In quell’anno uscì la sua prima opera Le Livre de Cuisine: comprenant la cuisine de ménage et la grande cuisine avec 25 planches imprimées en chromolithographie et 161 gravures sur bois dessinées d'après nature par E. Ronjat, Paris, Librairie Hachette (1867)” (Il ricettario: tra cucina casalinga e grande cucina con 25 tavole stampate in cromolitografia e 161 xilografie tratte dalla natura di E. Ronjat) più che un ricettario, un vero e proprio manuale di cucina, tradotto poi in tedesco nel 1872 e in inglese (The Royal Cookery Book) da suo fratello, Alphonse Gouffé, capo pasticcere della regina Vittoria. Ai suoi fratelli dedicò molte belle parole: “Tra i miei aiutanti citerò anche i miei due fratelli, Alphonse Gouffé, portavoce culinario della corte inglese per venticinque anni, e Hippolyte Gouffé, ufficiale di bocca del Conte Pëtr Andreevič Šuvalov. Le informazioni che mi hanno inviato dall'estero mi sono state di grande aiuto. Non è solo come fratello che li ringrazio, ma anche come cuoco che rende giustizia al loro merito indiscusso. “
Nel 1869 scrisse il trattato Recettes pour préparer et conserver les Viandes et les Poissons salés et fumés, les terrines, les galantines, les légumes, les fruits, les confitures, les liqueurs de famille, les sirops, les petits fours, etc., (Ricette per preparare e conservare carni e pesci salati e affumicati, terrine, galantine, verdure, frutta, marmellate, liquori di famiglia, sciroppi, pasticcini, ecc.,) utilizzando il sistema di Nicolas Appert (1749 –1841), l’inventore della cottura sotto vuoto.
Nel 1872 pubblicò un altro trattato ma sul brodo Le Livre de Soupes et des Potages contenant plus de 400 recettes de potages français et étrangers (Il libro delle zuppe e dei brodi contenente più di 400 ricette di zuppe francesi e straniere) tradotto in inglese in The Book of Soups.
Nel 1873 diede alle stampe la sua seconda grande opera Le Livre de Pâtisserie: ouvrage contenant 10 planches chromolithographiques et 137 gravures sur bois d'après les peintures à l'huile et les dessins de E. Ronjat (Il libro di pasticceria: opera contenente 10 tavole cromolitografiche e 137 incisioni su legno basate su dipinti ad olio e disegni di E. Ronjat) tradotto in inglese sempre dal fratello con il titolo The Royal Book of Pastry and Confectionery.
Morì nel 1877 a Neuilly-sur-Seine e, nel frattempo, alquanto dimenticato.