Gli impatti regionali e provinciali e quello della GDO
Il Veneto miete successi in questa XXII° edizione del Rapporto: è infatti la prima regione, con 4,85 miliardi di valore, e Treviso la prima tra le province, con 2.217 milioni di euro. Al secondo posto L’Emilia-Romagna con 3,87 miliardi e seconda tra le province Parma, con 1,672 milioni di euro.
Il valore al consumo delle DOP e IGP rilevato nel canale GDO è di 5,9 miliardi di euro, il 67% nel cibo e il 33% nel vino, con i formaggi che, anche qui, fanno la parte del leone con 2,51 miliardi di venduto.
Anche il turismo è un fattore importante nella DOP economy, grazie al ruolo strategico dei consorzi, ma è un fenomeno che deve strutturarsi meglio, come evidenzia Mauro Rosati: “Il nuovo regolamento europeo riconosce ai Consorzi di tutela una competenza aggiuntiva: la gestione delle attività turistiche legate alle Indicazioni Geografiche. Il turismo enogastronomico, in particolare nel settore vitivinicolo, è un motore strategico
per il settore DOP IGP e un’opportunità di rilancio. Tuttavia, questa nuova prospettiva economica richiede riflessioni e interventi mirati. L’eccessiva “musealizzazione” di alcune imprese agricole può creare un evidente squilibrio laddove privilegia l’aspetto
turistico e relega in secondo piano il contesto culturale e produttivo, con il rischio di generare un “effetto Disneyland” che trasforma i territori di pregio italiani in una sorta di parco tematico. I Consorzi di tutela devono intensificare la vigilanza sulle attività di operatori terzi che utilizzano le denominazioni per scopi commerciali, rischiando talvolta di danneggiare la reputazione del marchio. Inoltre, i fenomeni di overtourism rappresentano una sfida cruciale da affrontare, soprattutto per aree fragili e peculiari ed è necessario sviluppare strategie efficaci per preservare i territori, garantendone la
sostenibilità”.
Le conclusioni del ministro Lollobrigida
Il ministro Lollobrigida ha riassunto i lavori di presentazione con questa dichiarazione: “Il XXII Rapporto Ismea-Qualivita ci descrive una Dop economy che continua a essere un pilastro fondamentale per il nostro sistema agroalimentare. Un valore complessivo alla produzione di oltre 20 miliardi di euro e una crescita del comparto del cibo del 3,5% nel 2023, testimoniano la forza delle nostre filiere e la qualità che il made in Italy rappresenta nel mondo. Nonostante le attuali sfide geopolitiche, i nostri prodotti DOP e IGP guidano l’export, confermando il ruolo strategico dei 317 Consorzi di tutela, che coordinano il lavoro di quasi un milione di operatori. Guardiamo al futuro con ottimismo, certi del valore che il nostro agroalimentare sa generare, rafforzando il territorio e l’identità italiana”.