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I modelli di scuola che danno fiducia nel futuro

11/02/2025

I modelli di scuola che danno fiducia nel futuro

In copertina La sede della scuola Kaiserhof di Merano


C’è una scuola nell’Alto Adige, la scuola professionale provinciale alberghiera Kaiserhof di Merano (BZ),
riconosciuta come un luogo di formazione di eccellenza nel settore alberghiero e nella ristorazione. Chi è addentro nella formazione sa bene che da queste parti c’è una marcia ben innescata, ci si muove con passo sicuro e si fa la differenza, vuoi per quel mix di culture che tanto arricchisce (a partire da un bilinguismo di base), vuoi per quello spazio di manovra nel dirigerla che consente di metterci del proprio rispetto alle leggi statali, pur attenendosi a quelle costituzionali.
In una parola: respiro. Avere respiro, possibilità di dare corpo ad altri modi di intendere la scuola, quello stesso tipo di scuola, l’alberghiera, oggetto del nostro interesse specifico e che, a ben guardare, dovrebbe potersi programmare in modo diverso a seconda di collocazione geografica e peculiarità del territorio. 

La sede della scuola: un hotel storico che ha ospitato la principessa Sissi
Accolti con squisita cordialità dal direttore, Hartwig Gerstgrasser, figura estremamente preparata per essere stato responsabile della formazione in Alto Adige,  ci caliamo letteralmente dentro questa scuola, che pare iscritta nel “registro delle favole” viene da dire, per la bellezza della sua struttura: un palazzo storico che a inizi ‘900 è stato sede di uno degli hotel più prestigiosi di Merano, florido centro termale, e ha ospitato figure del calibro della principessa Sissi, a cui peraltro è intitolato.
“Abbiamo questa bellissima casa” esordisce il direttore, di cui ai ragazzi ha cura di raccontare la storia “perché si sentano orgogliosi come principi e principesse”. A coronare quest’atmosfera ogni anno viene organizzato, presso il Kurhaus, il tradizionale Ballo di Maturità, evento molto atteso, pianificato e organizzato nei particolari nell’arco dell’anno scolastico, che in sole due settimane registra il tutto esaurito (venduti 1600 biglietti). Ma attenzione a non fare la leggerezza di pensare al Kaiserhof in modo troppo poetico, perché decidere di frequentarlo comporta un impegno serrato e intensivo.  

I modelli di scuola che danno fiducia nel futuro
Hartwig Gerstgrasser, direttore del KaiserhofHartwig Gerstgrasser, direttore del Kaiserhof

Un percorso intensivo
Tanto per iniziare la formazione è in lingua prettamente tedesca, tuttavia si coltivano anche l’italiano, l’inglese e il francese, per cui si familiarizza con quattro lingue. La scuola si configura sostanzialmente come un tempo pieno che porta alla maturità, col valore aggiunto di conferire, rispettivamente nel terzo e quarto anno anche due qualifiche professionali, nella cucina e nel servizio, spendibili sul mercato. Ciò significa lavorare sodo per sostenere un esame all’anno dal terzo al quinto anno (servizio, cucina e maturità).
Gli stage di sei settimane nel periodo estivo (le cui condizioni imposte sono retribuzione min €600, due giorni di riposo e max otto ore di lavoro) sono il presupposto fondamentale per l’ammissione alla scuola (tra il secondo e il terzo anno) e alle successive classi (tra il terzo e quarto e il quarto e quinto anno) e quindi per il conseguimento del diploma. Insieme a un’intensa attività progettuale (sono molti i progetti su cui vengono fatti lavorare i ragazzi), consentono di intensificare al massimo l’apprendimento per un fitto conseguimento di certificazioni.

No alla dispersione scolastica e sì all’apprendistato 
Nel primo biennio i ragazzi frequentano un’altra scuola (ci sono specifici bienni alberghieri in tre città) e il decidere di proseguire al Kaiserhof in seconda battuta, è certamente un atto più soppesato. L’annoso problema della dispersione scolastica qui è ben arginato. A supporto delle scelte dei ragazzi ci sono, come dicevamo, ben tre titoli (servizio, cucina e maturità) ciascuno spendibile singolarmente e, per chi intende cambiare scuola, l’obbligo – e sottolineiamo l’obbligo - del direttore è di seguirne le sorti, fino all’iscrizione presso un’altra struttura. Questo significa fare davvero sistema con le altre scuole, per ravvedere eventualmente in esse le risposte più adeguate per quello studente. Come la possibilità, ad esempio, di avvalersi dell’apprendistato, che in Alto Adige, diversamente da noi, si contempla: “Se qualcuno rigetta la scuola - ci spiega il direttore - lo instradiamo nella pratica, per cui viene inserito per tre anni in azienda, retribuito secondo i dettami del contratto collettivo. La sua frequentazione della scuola viene circoscritta a 10 settimane in blocco”. 
La struttura scolastica simula l’organizzazione di un hotel dove gli studenti hanno l’obbligo di vestire - secondo il regolamento della scuola - un abbigliamento scolastico consono all’ambiente di lavoro (giacca, blazer, camicia, cravatta o papillon i ragazzi..  (oltre a quello professionale quando fanno pratica) e vengono da subito orientati all’acquisizione di uno stile professionale, connotato da modi raffinati e cordialità nell’approcciarsi all’ospite, necessario completamento di una competenza che non deve mancare ma da sola non basta.

I modelli di scuola che danno fiducia nel futuro


Nutrirsi di informazioni e lavorare su progetti
È significativo come il punto di partenza nella nostra visita alla scuola sia -per scelta ben precisa della direttore - la biblioteca, luogo con cui i ragazzi familiarizzano ben presto, imparando a viverlo con naturalezza. Lì studiano, fanno ricerca, si incontrano… vivono l’attesa di un esame o, e non è infrequente, preferiscono trascorrere il tempo dell’intervallo quotidiano dalle lezioni, come ci racconta una studentessa che incontriamo in questo frangente: “Ci troviamo molto bene qui dentro e ci siamo anche spesso”. Prendere confidenza con la cultura, imparare a nutrirsi di informazioni ma soprattutto a distinguere quelle buone dalle fallaci, comprendere che l’approfondimento è la strada… un’impagabile dote per questi ragazzi!
Del resto basta guardare alle materie inserite nel programma di studi dove, accanto alle più tradizionali, svettano diritto ed economia politica, economia aziendale e tecniche amministrative, gestione dei servizi ristorativi e organizzazione, Event management. Giusto quest’ultima materia citata mette in evidenza un punto cardine della scuola, vale a dire l’abituare i ragazzi a lavorare su progetti, oltre che nell’organizzazione di eventi speciali, anche nell’attività di ristorazione quotidiana.
Il momento del pranzo, ogni giorno, è parte integrante della formazione: nella grande sala, dove si apprende il servizio a un banchetto, gli studenti sono invitati a creare eventi a tema, nell’elegante ristorante (45 posti) si impara da un lato il servizio à la carte e dall’altro si entra nel ruolo di clienti che si accomodano senza fretta e si impegnano a mangiare tutte e tre le portate servite, nel bistro vengono proposti piatti semplici con un servizio veloce.

Il laboratorio multimediale
Il direttore ci mostra con orgoglio l’ultimo nato al Kaiserhof: un laboratorio multimediale, allestito grazie al contributo del PNRR con attrezzature che consentano di fare foto, interviste, video professionali in linea con le tendenze più attuali:“Perché la tradizione, di cui siamo espressione  - sottolinea il direttore -  deve innestarsi con le più moderne tendenze, secondo i nostri intenti. Agli alunni questo spazio piace tantissimo: hanno gli occhi lucidi quando lavorano qua e si possono dedicare a foto di piatti, podcast, interviste che li connettono così tanto all’oggi”. 

Il pensiero di Phiipp Achammer, l’assessore provinciale a istruzione e cultura tedesca, innovazione, ricerca, musei, beni culturali
È orgoglioso di questa scuola, Philipp Achammer, l’assessore provinciale a istruzione e cultura tedesca, innovazione, ricerca, musei, beni culturali, con cui abbiamo avuto modo di scambiare una battuta: “La scuola alberghiera Kaiserhof di Merano è un esempio eccezionale della qualità e dell'impegno delle nostre istituzioni educative. Gli studenti e gli insegnanti dimostrano quotidianamente quanto sia importante una formazione solida nel settore dell'ospitalità e della gastronomia. Il loro lavoro contribuisce in modo significativo al rafforzamento della nostra economia locale e alla promozione di giovani talenti. Sono orgoglioso dei risultati ottenuti qui e ringrazio tutti i coinvolti per il loro instancabile impegno”.
Lo crediamo bene, assessore! Bravo lei a dare fiducia al suo team.

I modelli di scuola che danno fiducia nel futuro

Il caso ha voluto che la sera precedente la visita alla scuola mi trovassi a cena a ristorante Zur Kaiserkron di Bolzano. Parlando con lo chef Filippo Sinisgalli, allievo di Gualtiero Marchesi, noto per la sua reale dedizione ai giovani cuochi in erba e bravo nell’individuare e potenziare talenti, è emerso come realmente questa scuola doti i ragazzi di una marcia in più, dal momento che approcciano al mondo del lavoro preparati e rispettosi dei ruoli.

Il laboratorio musicaleIl laboratorio musicale
a cura di

Simona Vitali

Parma, la sua terra di origine, e il nonno - sì, il nonno! - Massimino, specialissimo oste, le hanno insegnato che sono i prodotti, senza troppe elaborazioni, a fare buoni i piatti.
Non è mai sazia di scoprire luoghi e storie meritevoli di essere raccontati.
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