Come nasce I Morsi di Joy
È il 2015 quando dà vita ad un’agenzia eventi, Nescha event (Nescha è il soprannome della nonna che aveva un panificio sulla punta dell’Aspromonte), dove ogni volta dà voce a una cantina, un caseificio, una realtà gastronomica locale.... finché nel 2019, durante un evento, non si manifesta la necessità di dover supplire alla mancanza del produttore di panzerotti e Michele decide di chiamare in causa la madre, abile cuoca casalinga.
“Fino a quel giorno - ci racconta - non avevo mai realizzato panzerotti, e giusto durante l’evento un’imprenditrice locale mi ha chiesto se avessi potuto replicare quest’esperienza anche nel suo locale. Io le ho risposto affermativamente, nonostante non ne avessi idea”.
Da questo momento nasce lo “stand panzerotti”, postazione fissa due volte la settimana a bordo piscina del ristorante, con musica dal vivo. Ho quindi iniziato a fare in prima persona ciò che delegavo.
Partendo dalla ricetta di mamma ho voluto dare un’identità precisa a quei panzerotti, mettendo mano innanzitutto alla miscela delle farine (farina 0, 00 e semola – di quest’ultima ho ridotto la percentuale rispetto all’ordinario) perché l’impasto rimanesse perfetto fino a fine evento (giusto equilibrio fra lievitazione, elasticità e croccantezza).
Gli apprezzamenti non hanno tardato ad arrivare e, considerato il successo, io e la mia compagna abbiamo pensato di creare un brand, Morsi di Joy, catering di panzerotti, con cui entrare sul mercato, andando così a delineare una nuova strada accanto a Nescha event. L’arrivo del covid ha bloccato entrambe le attività ma noi non ci siamo persi d’animo e abbiamo pensato di mettere sul mercato la nostra miscela di farine per panzerotti, creando in collaborazione con un mulino buste da ½ kg a marchio Morsi di Joy, appunto.
Oggi tra catering e punti vendita posso dire di essere riuscito in una mia personale operazione di destagionalizzazione. Guardando avanti mi sono dato l’obiettivo di aprire una catena di negozi di panzerotti entro il 2027, non un franchising però, per poter meglio avere il controllo della qualità del prodotto. A questo aspetto tengo molto”.