Le fiere del cibo sono ancora il momento più efficace di comunicazione! Pensavo questo tornando a casa da Hospitality, la fiera di Riva del Garda che, quest’anno, ha registrato un vero e proprio boom di presenze. Anche nello stand dove eravamo noi abbiamo avuto la possibilità, in tre giorni, di incontrare, a ciclo continuo, alcune migliaia di persone che hanno potuto conoscerci meglio, degustare i nostri prodotti per la ristorazione, confrontarsi con altri loro colleghi in un dialogo estremamente proficuo.
Perché è vero, i social ci tengono collegati con il mondo ma una stretta di mano vale, a volte, di più di mille follower che mettono un “mipiace” senza ricordarsene più dopo un minuto. Coltivare rapporti non è una cosa semplice, necessita di un tempo che, spesso, vogliono farci credere che non esiste più, che non è mai abbastanza per fare tutto quello che si vuole. Ma non è così, non credete a chi vi racconta questa frottola gigantesca; il tempo va dedicato, per le persone più importanti per voi, siano esse suddivise in rapporti personali o di lavoro non importa; va dedicato alle cose che contano davvero.
In fiera, a Hospitality, il tempo lo abbiamo dedicato a chi aveva il desiderio di conoscerci da vicino, abbiamo accolto ogni persona, aiutati dai nostri partner, dalle aziende che hanno creduto in noi; gli abbiamo raccontato chi siamo e cosa facciamo; abbiamo ascoltato i loro bisogni professionali a cui, da oggi, cercheremo di dare risposta con il nostro servizio. Tutte cose impossibili da fare virtualmente, attraverso i social.
Non è un caso che, nel 2025, in Italia si tengano 22 fiere dedicate al cibo, oltre alle innumerevoli manifestazioni locali, dagli appuntamenti formativi riservati ai ristoratori che ogni azienda di distribuzione organizza alle sagre di paese. Ogni occasione è buona per parlare di cibo, degustare qualche specialità, conoscere nuovi territori. Infatti il turismo gastronomico sta crescendo rapidamente nelle classifiche dei turismi per cui si sceglie l’Italia come meta.
Sta crescendo anche la consapevolezza, a tutti i livelli, che la qualità ha un costo ma che quel costo vale la pena di affrontarlo, sia per un piacere maggiore sia per un benessere della propria persona anche in termini di salute, dal momento che mangiamo sempre più spesso fuori casa. Cosa c’entra tutto questo con il discorso sulle fiere? C’entra perché, ad esempio, quelle sono le occasioni più alla portata per capire i cambiamenti, anche dell’industria alimentare che sta rinnovando i propri prodotti puntando su piacere, salute e praticità, oltre a dimostrare concretamente che l’evoluzione delle imprese alimentari, in Italia, è influenzata da un’attenzione crescente verso la sostenibilità e la riduzione dell’impatto ambientale.
Sono questi gli aspetti che danno alle fiere un ruolo importante creando occasioni di confronto mille volte più significative che altre situazioni.
I rapporti umani, che dono straordinario, non perdiamolo mai di vista!
Benhur Tondini