Molto interessante. Entriamo ancora di più nel dettaglio. Quanto può essere compromettente una gestione approssimativa dei costi per un ristorante?
“Direi che la risposta è semplice: può portare l’attività al fallimento. Non tenere conto dettagliatamente della distribuzione tra costi e ricavi è una mancanza gravissima. D’altronde, capisco che non si tratti di un task banale, soprattutto se affrontato con gli ormai obsoleti sistemi analogici. In questo caso direi che un sistema di gestione digitalizzato rappresenta un alleato indispensabile per la propria attività. In altre parole, la gestione dettagliata dei costi e dei ricavi consente di tracciare con precisione il punto di pareggio e l'utile giornaliero. Questo approccio fornisce una visione chiara delle performance finanziarie dell'azienda, consentendo di reagire prontamente a variazioni nei costi o nei guadagni, come ad esempio può verificarsi in alcuni momenti dell’anno, dopo o in prossimità di grandi spese, come le festività o le ferie, migliorando la capacità di adattamento alle dinamiche di mercato”.
E per quanto riguarda nello specifico Foodcost in cloud® cosa ci può dire?
“Mi fa piacere questa domanda, perché proprio recentemente abbiamo introdotto una nuova funzione, la Distribuzione dei Costi e dei Ricavi secondo Imputazione che riporta immediatamente e in modo automatico, il risultato di gestione giornaliera. Ideata per tracciare il ogni giorno, ripeto in modo del tutto automatico e senza metterci le mani, il Punto di Pareggio (BEP) dei costi aziendali, identificando con precisione l'utile giornaliero (MOL – EBITDA)”.
In una precedente intervista accennava al fatto che una delle problematiche più urgenti che gli esercenti nel settore della ristorazione stanno affrontando è la difficoltà nel trovare personale qualificato e che, spesso, quello presente si dimostra particolarmente sensibile a ritmi di lavoro sostenuti, lamentando malessere da Stress Lavorativo. Una gestione digitalizzata può contribuire a risolvere anche questo problema?
“Certo, si tratta di fenomeni che purtroppo potrei definire ormai consolidati. La mancanza di personale qualificato e lo stress lavorativo sono problematiche piuttosto comuni nel settore HORECA. Basti pensare che il 20,8% dei locali lavora sette giorni su sette, il che richiede chiaramente un notevole apporto di personale qualificato. Invece, a causa della difficoltà sopracitate, spesso i ristoratori lavorano in carenza di organico, sottoponendo il personale presente al rischio di burn out da stress lavorativo. Con un conseguente calo della qualità del servizio e quindi l’eventuale perdita di clienti anche customizzati da tempo. In questo caso, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione non risolvono il problema tout court, perché è chiaro che il personale umano è indispensabile. Tuttavia, è altrettanto vero che, grazie alla pianificazione digitalizzata dei processi in cucina, alla digitalizzazione dei rapporti con i fornitori e dei menu, per cui quantità, ingredienti, strumenti e tempi di cottura sono tutti stabiliti a priori dal sistema, un ristoratore possa assumere anche personale meno qualificato, cui affidare mansioni esecutive, da formare poi con il tempo. In tal modo, lo stesso esercente potrebbe dedicarsi maggiormente al resto del personale, mettendo in atto una gestione strategica dei turni e gratificandolo con corsi di formazione; ottenendo, così, nello stesso tempo, una maggior soddisfazione del cliente, la cui esperienza andrà sicuramente a migliorare e del lavoratore che, sentendosi riconosciuto, sarà portato a dare il massimo”.