Dall’istituzione al nuovo percorso
Partiamo dal principio. Trattoria Al Sasso è stata dalla fine degli anni ‘80 meta per tanti avventori, appassionati di vino e per gli amanti degli angoli arroccati e silenziosi dei Colli Euganei.
Un’istituzione a tutti gli effetti, fatta di piatti intramontabili, consuetudini stagionali, grandi bottiglie riposte in cantina, salette accoglienti e un grande portico dove in estate ci si gode una brezza a volte anche vigorosa che scende dalle colline.
Un punto fermo per tantissimi padovani e veneti, che tra questi rilievi trovano rifugio dalle città.
Lucio Calaon e Lorenza Dal Santo, il primo in sala e la seconda in cucina, erano i fari di questo indirizzo, la cui costituzione in realtà risale al 1954.
L’insegna è ancora oggi affissa dalla parte opposta della strada, di fronte al ristorante, che compare timidamente a un paio di curve dal centro di Teolo. Non balza all’occhio se non per la scritta “pollo fritto”, appena sotto, che ricorda la specialità della casa, mai tramontata negli anni.
Non molto lontano da qui, scendendo verso la pianura, a Vo’, è nato Martino Granzon, oggi trentunenne.
Dopo gli studi alberghieri Martino ha deciso di fare esperienza altrove. Prima a Londra, poi a Montecarlo con Ducasse, in Svizzera, quindi di nuovo in Italia. Come spesso accade, per chi lascia la terra natia per formarsi fuori, il richiamo delle proprie origini prima o poi bussa alla porta. Martino è tornato con l’intenzione di dedicarsi a un progetto vicino a casa, consapevole di quali fossero i limiti e i pregi della zona. Venuto a conoscenza dell’intenzione di Lucio e Lorenza di ritirarsi dal settore, ha deciso di affacciarsi.
“Avevo voglia di tornare qui. Questa è sembrata l’occasione giusta. Sono venuto Al Sasso per dei sopralluoghi, per capire che potenzialità c’erano. Ho trovato subito delle affinità con Lucio e Lorenza. Da quelle siamo partite per ragionare su un passaggio di consegna”.