Un tuffo nel passato
All’epoca l’Osteria della Stazione era un luogo riconosciuto innanzitutto per la provata bontà dei prodotti tipici serviti dall’oste, Massimino, che andava personalmente a selezionare un Parmigiano Reggiano profumato e fragrante, salumi da stagionare nella sua grande cantina con muri di sasso (i prosciutti dolci che sapeva scegliere avvalendosi dell’osso di cavallo, la Spalla Cotta che cuoceva personalmente con tutte le verdure, i salami che facevano l’olio e che affettava magistralmente a mano, ricavando lunghe e sottili fette oblique, l’una uguale all’altra), il Lambrusco che procurava nel reggiano con il suo inseparabile “cucciolo” (l’antenato del motorino), stando via da casa qualche giorno. E quella torta fritta gonfia, friabile ma soprattutto non unta - per la cui realizzazione aveva progettato e fatto realizzare un’impastatrice - che richiamava clienti anche dal reggiano.
E poi quei piatti, pochi ma fatti davvero bene, dove la moglie Rosa e la sorella Mina riponevano tutta la loro cura, in quella cucina linda dove la prima regola era l’igiene.
“ È appagante – ci confida il patron dell’Osteria della stazione - il pensiero di cosa ci sia stato prima giusto in questo luogo, perché senti che le radici affondano ancora di più. La tradizione sta resistendo da una vita e bisogna continuare a portarla avanti”.
Il mangiar bene non deve essere dato per scontato, nemmeno a Parma
Parma è un territorio che parte dal vantaggio che gli conferiscono i suoi prodotti, ma questa nomea - bisogna dirlo - non deve confondere le idee, e fare attribuire facili giudizi: “Sei di Parma? Come si mangia bene!”. Diciamolo subito che la proprietà transitiva qui non funziona.
A proposito di prodotti, Andrea Pesci ha le idee chiare “Siamo arrivati ad avere produzioni di elevata qualità, a noi cuochi spetta di fare ricerca personalmente, senza abbandonarci al sentito dire: la scelta la dobbiamo fare noi. Ne consegue l’orgoglio di rappresentarli, questi prodotti, trasformandoli il meno possibile perché sono già naturalmente buoni”.
Tortelli d‘erbetta, tortelli di zucca, anolini, bomba di riso, gnocchi con pasta di salame e soffritto, punta ripiena, faraona o anatra arrosto, salame fritto al Lambrusco, torta Duchessa di Parma sono i piatti preponderanti nel menu dell’Osteria della Stazione, preparati in modo rigoroso, secondo canoni fissi che - come abbiamo visto – rispondono ai dettami della cucina di quella zona collinare della provincia di Parma e in particolare a quelli che il cuoco si dà per rinverdire la tradizione stessa.