È il bello della condivisione, spiega Diego: “Si parte dal concetto che dobbiamo dare la possibilità anche a chi non ama la carne rossa, o la carne al sangue, di gustare il pasto e quindi ecco il petto di pollo cotto a bassa temperatura nel fieno e poi grigliato nel josper; le costine di maialino iberico; la braciola di maiale da pascolo con il suo grasso e la cotenna. In un gruppo di persone c’è sempre chi la vuole al sangue chi più cotta, più grassa o più magra. Il segreto è l’assortimento, la varietà, per sorprendere e accontentare tutti e a tutti regalare un’esperienza appagante”.
Sciatori, gitanti, giovani e meno giovani. In.Treska si arriva a piedi, sciando, in funivia e, per chi non cammina, in estate, Diego organizza cene con trasporto: “Li vado a prendere con la jeep, perché siamo in alta montagna ma proprio per questo vogliamo condividere il nostro mondo con tutti”.
È la montagna degli anni 2000: nuova, moderna e inclusiva, accogliente e rilassante, soddisfacente in tutti i modi. È un modo nuovo di proporre la ristorazione di alta quota; non solo per rudi montanari ma per tutti, perché non c’è niente di meglio di riunirsi comodamente intorno a un tavolo gustando specialità prelibate e ammirando un panorama mozzafiato, serviti con garbo e simpatia.
E l’insegna fa l’occhiolino, è In.Treska.
In.Treska
Sky Center Latemar
Oberegger/Pampeago/Predazzo
www.intreska.it