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In.Treska, lassù tra i monti

31/08/2023

In.Treska, lassù tra i monti

Dalla terrazza panoramica lo sguardo abbraccia la vastità dei monti e, lassù, a 2.200 metri di altezza, il fascino dell’immensità è la sensazione dominante prima di essere avviluppati in un’esperienza dei sensi di cui la cucina è solo un elemento, ma è quello che la completa.

Chiamarlo rifugio sarebbe riduttivo e non renderebbe onore né identità a ciò che è il ristorante Treska, perché va oltre il luogo, aldilà del panorama, e rappresenta la maestria dei suoi protagonisti che hanno saputo evolvere il concetto di montagna e creare un ambiente moderno, accogliente e orientato all’eccellenza. 

Dario e André SudarovichDario e André Sudarovich

Nel cuore dello Sky Center Latemar, all’arrivo della seggiovia Tresca – da qui il nome, un gioco di parole che intriga e incuriosisce – In.Treska è un progetto recente nato dalla passione e dall’esperienza di André Sudarovich e di suo figlio Dario, in cucina e in sala e, grazie alla proprietà della struttura, la Regola Feudale di Predazzo, dà vita a un luogo dove tradizione e innovazione s’incontrano allo scopo di elevare la semplicità della cucina a occasione di convivialità, attraverso la sapiente elaborazione di un menù creato da materie prime eccellenti, con una visione ampia e competente, proposto con eleganza semplice e perfetta.

Non si arriva per caso quassù. Ma non è difficile arrivarci. Bastano passione per la montagna, buone gambe e voglia di aria pulita. Soprattutto, la consapevolezza di trovarsi in un luogo speciale, immersi in un ambiente unico. Giunti dal sentiero, in seggiovia o in funivia, il premio è sedersi al tavolo del ristorante e assaporare le specialità che offre. 

Dario Sudarovich accoglie con un calice dall’ottima cantina e spiega: “Siamo esperti di montagna e competenti di cucina e ospitalità; quando abbiamo deciso di partecipare al bando per la realizzazione del locale abbiamo pensato che fosse importante distinguerci dagli altri locali vecchio stile, un po’ scontati. Insomma, in una zona dove ci sono decine di rifugi di montagna che propongono, certamente con successo e popolarità, lo stesso cliché di piatti tipici e rustici, noi vogliamo offrire uno stile che identifichi e aggiunga valore all’esperienza che il cliente vive con noi. Vogliamo distinguerci e lo facciamo con piatti studiati a partire dalla materia prima che deve essere di alto livello, per una proposta raffinata nella sua semplicità, originale nel concetto, personale nella realizzazione”.

Un ristorante dall’identità ben precisa e studiata nei minimi particolari. L’elemento portante, protagonista del menù, è la carne, di diverso tipo, provenienza e lavorazione, dal pollo al manzo e al cervo, cotta alla brace in un forno speciale, il josper, dove la griglia a carbone raggiunge gli 800°C e aggiunge quel tocco in più che fa la differenza. Occorre competenza e capacità, soprattutto occorre un’idea ben precisa di ristorazione. 

In.Treska, lassù tra i monti

“Ci distinguiamo – afferma Dario Sudarovich – perché siamo un ristorante di condivisione. Significa che ci piace proporre la possibilità di condividere il pasto tra i commensali. I nostri clienti sono in massima parte sciatori in inverno, turisti di ogni tipo in estate; in generale, amanti della buona carne, a diversi livelli. Per loro abbiamo studiato un menù, stagionale, con un paio di antipasti e un primo che cambia ogni giorno, una zuppa, e con la portata principale basata sulla condivisione dei piatti allo scopo di offrire a tutti un modo per gustare ciò che più piace e di provare, al tempo stesso, nuove soluzioni: una grigliata mista dalla quale ognuno può attingere ciò che preferisce. Serviamo la carne su un piatto di ghisa, in mezzo al tavolo, e ogni taglio di carne ha una salsa di accompagnamento. I commensali si scambiano i sapori, assaggiano un po’ di tutto. Questo favorisce la convivialità e rispecchia l’anima del luogo; è un metodo che risponde perfettamente a questo tipo di servizio e la gente non spende eccessivamente: fa passare il messaggio che da noi si mangia bene a un prezzo abbordabile. In abbinamento abbiamo un’ottima selezione di vini e il concetto è: da noi puoi mangiare la carne che ti piace, bianca o rossa, selvaggina locale o tagli esotici.  Non siamo un ristorante gourmet, non lavoriamo tanto la materia prima, ma è sempre di ottima qualità, questo è importante. Puoi trovare cervo, manzo, pollo, di solito il piatto finisce con 2 o 3 costate alla fiorentina, da condividere naturalmente. In inverno abbiamo l’agnello, le costate di asino, di cavallo. Insomma, per tutti i gusti, per ogni palato, anche il più esigente”.

In.Treska, lassù tra i monti

È il bello della condivisione, spiega Diego: “Si parte dal concetto che dobbiamo dare la possibilità anche a chi non ama la carne rossa, o la carne al sangue, di gustare il pasto e quindi ecco il petto di pollo cotto a bassa temperatura nel fieno e poi grigliato nel josper; le costine di maialino iberico; la braciola di maiale da pascolo con il suo grasso e la cotenna. In un gruppo di persone c’è sempre chi la vuole al sangue chi più cotta, più grassa o più magra. Il segreto è l’assortimento, la varietà, per sorprendere e accontentare tutti e a tutti regalare un’esperienza appagante”. 

Sciatori, gitanti, giovani e meno giovani. In.Treska si arriva a piedi, sciando, in funivia e, per chi non cammina, in estate, Diego organizza cene con trasporto: “Li vado a prendere con la jeep, perché siamo in alta montagna ma proprio per questo vogliamo condividere il nostro mondo con tutti”. 

È la montagna degli anni 2000: nuova, moderna e inclusiva, accogliente e rilassante, soddisfacente in tutti i modi. È un modo nuovo di proporre la ristorazione di alta quota; non solo per rudi montanari ma per tutti, perché non c’è niente di meglio di riunirsi comodamente intorno a un tavolo gustando specialità prelibate e ammirando un panorama mozzafiato, serviti con garbo e simpatia. 

E l’insegna fa l’occhiolino, è In.Treska. 



In.Treska

Sky Center Latemar 

Oberegger/Pampeago/Predazzo

www.intreska.it 

 

a cura di

Marina Caccialanza

Milanese, un passato come traduttrice, un presente come giornalista esperta di food&beverage e autrice di libri di gastronomia.
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