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La casa degli uccellini di Marilù e Piero

13/07/2024

La casa degli uccellini di Marilù e Piero


La fascinosa Martina Franca - che è gioiello di Barocco e Rococò – riserva, nella sua parte più periferica che è campagna, un contesto paesaggistico tipico della Murgia boschiva, con antiche masserie sparse e seminativi che si alternano a pascoli e boschi.
Proprio qui si trova una piccola masseria, in gergo masseriola, che non manca di nulla, per chi intenda recuperare gli essenziali del vivere: sette ettari di terreno, di cui cinque coltivati in biologico, una zona prativa con oltre 70 specie di piante per metro cubo - di cui 15 orchidee censite -,  un boschetto, oltre 40 specie di uccelli selvatici che frequentano quell’ambiente (dai campi di grano al bosco di fragno, dalle siepi ai lembi di prateria a pseudo-steppa). E un orto come pure una cucina all’interno del complesso, di cui gli ospiti possono liberamente disporre nel corso dell’intera giornata, per uno spuntino o per prepararsi qualcosa da mangiare. L’hanno chiamata La casa degli uccellini - nome che fa subito simpatia – ed è frutto di una visione ben precisa: quella che accomuna Marilù Scrinieri e Piero Cupertino, imprenditrice agricola lei e agronomo, consulente marketing nel settore agricolo dell’ortofrutta lui, insieme nella vita e nell’approccio alle cose con coscienza, cultura e conoscenza mai ostentati, come si dovrebbe. Una storia che si fa in due, perché ciascuno ha un suo corposo vissuto, un bagaglio di impegno civico che è esercizio quotidiano nell’affermare i valori in cui crede, senza pretendere di cambiare il circostante.

Trovare un posto da custodire
Ma cerchiamo di capire come insieme siano arrivati a questo, partendo da Marilù, che per molti anni amministra l’industria di arredamenti familiare, mettendoci del proprio nel dar luogo anche a iniziative per migliorare la qualità della vita dei suoi dipendenti e collaboratori. Poi arriva l’adesione al WWF ad appagare quell’essere da sempre per l’ambiente e questo non fa che alimentare la sua passione, aprendole un mondo, quello dell’associazionismo, che la porta a vedere le cose in modo diverso, più aperto verso gli altri, “Ti fa vivere appieno” – come dice lei, che ancora oggi rimane della stessa idea. Da responsabile della sezione WWF di Martina Franca diviene, a suo tempo, consigliere regionale e poi nazionale.
Mentre sta lavorando, come osservatrice, su un progetto di tutela del verde a Martina Franca, conosce Piero coinvolto in qualità di agronomo che, cogliendo la sua passione per l’ambiente, inizia a farle da guida in luoghi di straordinaria bellezza naturalistica, finché insieme non maturano il desiderio di trovare un posto tutto per loro da custodire, preservare, dove dedicarsi alla coltivazione della terra.
Dopo molta ricerca si imbattono in una masseriola, in vendita nella campagna di Martina Franca, abbandonata dal 1960 e completamente avvolta dai rovi (l’agenzia deve aprire un varco per consentirgli il passaggio), a cui si accede attraverso un viale alberato. Per le condizioni in cui versa ha pure una quotazione non bassa ma quando ci si innamora di qualcosa non si sentono ragioni. Lo si vuole e basta. La coppia procede quindi con l’acquisto. È il 2006.

La casa degli uccellini di Marilù e Piero

Mettere in salvo una struttura intrisa di storia e cultura
Mentre Marilù si racconta, passeggiamo insieme nel percorso ad anello che segna il perimetro della masseria, ricavato per gli ospiti. Ad un tratto si volta indietro ed esclama:” Guarda che panorama da qui! Capisci perché ci siamo innamorati di questo luogo? Questo è un posto magico, che bisogna ascoltare”.
Piero, che pure è della stessa idea di Marilù, avanza con la schiettezza di chi è abituato a parlar chiaro:
“ Avevamo in mente un progetto imprenditoriale per attivare alcune coltivazioni in particolare ma, quando sono venute meno delle condizioni legate alla disponibilità di acqua, lo abbiamo ritarato per renderlo economicamente sostenibile. Abbiamo quindi optato per coltivare in aridocoltura (senz’acqua), rigorosamente in biologico (questo 17 anni fa), indirizzandoci sul riportare in auge il Senatore Cappelli, a quell’epoca caldeggiato da PSG del Gal Val d’Itria e pure da Slow Food, con la cui collaborazione è nata l’omonima comunità del grano (piccola filiera di composta da noi, un mulino e un pastificio).
In quella fase ci interessava innanzitutto coprire i tetti della masseriola, mettendo in salvo una struttura intrisa di storia e di cultura, di cui sentivamo la responsabilità. Il nostro pensiero è che simili gioielli vanno preservati, protetti e, se non se ne ha la forza, venduti. Abbiamo fatto molte scorribande nelle masserie abbandonate e pure coinvolto esperti come Domenico Blasi, storico del luogo e fondatore della rivista “Umanesimo della pietra”, per conoscere la storia di questo complesso, scoprendo appunto che si tratta di una masseriola (piccola masseria, probabilmente in passato collegata ad una più grande, facente parte delle spartōgnə, date in eredità ai vari figli) nell’ottica di intervenire nel modo più conservativo possibile, come abbiamo poi fatto con l’ausilio di un architetto specializzato in materia. E intanto cullavamo l’idea di accogliere chi un simile luogo lo potesse apprezzare...”
 

La casa degli uccellini di Marilù e Piero

“Anche noi vogliamo fare così, il senso dell’accoglienza dev’essere questo!”
Poi un viaggio ispiratore in Islanda (2006) e l’arrivo in una farm alquanto accogliente, dove una famigliola con una bimba di quattro anni diventa subito amica della propria bimba, e quella grande cucina con veranda a vetro, là in mezzo al niente, messa a disposizione di tutti, per prepararsi una pranzo, una cena, per uno spuntino...in libertà.
“Ecco! Anche noi vogliamo fare così. Il senso dell’ospitalità dev’essere questo!” - si sono detti Marilù e Piero. Al ritorno il cogliere l’occasione di un piccolissimo finanziamento del GAL dà la spinta a Marilù e Piero di imbarcarsi nella ristrutturazione completa del complesso. “Solo la passione ti può far fare cose del genere!- riflette Marilù, che ha seguito i lavori pietra su pietra dicendo a se stessa: “Questo posto non lo devo godere solo io perché è troppo bello”.
Così inizia a organizzare eventi naturalistici: dalla notte della civetta, la notte magica di San Giovanni (tra la raccolta di noci fresche per il nocino, il falò, i canti magici, i racconti...)...a cui si aggiungono serate di teatro, pianisti in concerto...in quello scenario naturale che è solo immaginabile...


Un tuffo in un’altra dimensione
E intanto l’idea si fa sempre più chiara: “Chi decide di venire qui deve entrare nell’ottica di fare un tuffo in un’altra dimensione dove rilassarsi e godere della pace che ha intorno, dell’aria, dei profumi, di una buona lettura, perdersi in passeggiate, farsi prendere dal canto degli uccelli. Dormirà in un trullo o in una delle altre due stanze adibite a camere con arredi in arte povera e non avrà la tv in camera, come stimolo a riempiersi di natura. Gli preparerò una colazione ricchissima, che servirò personalmente, con soli prodotti di qualità, confezionati da me(le tante confetture e marmelllate, il mio yogurt,  il mio pane,  la mia focaccia, le friselle condite con pomodorini regina e nostro origano e accompagnate dal barattieri,  le diverse torte dolci, i  biscotti ...), la frutta del nostro frutteto  e verdura del nostro orto, ma non mancheranno pure prodotti selezionati sul territorio (latticini freschi di un caseificio locale (ricottina, burrata, stracciatella), capocollo, caciocavallo, latte fresco della masseria vicina).
Per il resto della giornata il mio ospite potrà disporre liberamente della cucina dove troverà sempre qualcosa per uno spuntino o dove prepararsi un pranzo o una cena se vorrà fare una spesa al mercato, disponendo anche dell’orto dove raccogliere ciò che gli serve. Cioè si muoverà come a casa propria, in libertà.
Raccoglieremo l’acqua piovana in una grande cisterna e utilizzeremo energie alternative, per fare della casa degli uccellini un’autentica casa ecologica.
Ogni volta che deciderà di spostarsi dalla masseria saprà di essere in una sorta di baricentro, comodo a tutte le destinazioni meritevoli dei dintorni".
Oggi la Casa degli uccellini ha recuperato appieno la sua vitalità: ospita turisti italiani e stranieri che pare si auto-selezionino, tanto sono in linea con quello stile di vita. Prosegue la coltivazione rigorosamente in biologico (rotazione tra grani antichi e legumi – ceci, ceri neri e cicerchie), e vende i prodotti del proprio operato.
Ma senza un impegno comune il mondo non si migliora. E qui il sempreverde attivismo di Marilù nella vivace ‘Magica Valle d’Itria’, associazione di strutture extra-alberghiere che opera in collaborazione con l’amministrazione pubblica, per contribuire a una crescita dei servizi qualitativi che possa richiamare un turismo più attento.
 

La casa degli uccellini di Marilù e Piero
La casa degli uccellini di Marilù e Piero

L’ospitalità di Marilù
Arrivare in questo luogo significa essere accolti da una persona premurosa, materna, che ti aspetta a tutte le ore e si preoccupa del tuo stato dopo un viaggio lungo, offrendoti un bel bicchierone con sciroppo di limoni rinfrescanti e le ficazzelle (pasta salata con interno di confettura mele cotogne -o uva- e noci),
Lo fa con quella semplicità spiazzante che ti cattura subito e con quell’attenzione che quasi ti solleva.
Se le chiedi cosa sia l’autenticità, quasi si imbarazza per la portata della domanda, poi si concentra un attimo “È mantenere la natura ma soprattutto sentirla nell’anima. Se non sei abituata a coglierla non la vedi”.
È faticoso decidere di vivere come fa Marilù. Lei così ci è praticamente nata: in famiglia era la mamma a  essere particolarmente parca. “Recuperiamo questa carta, non gettiamo...”
Quando c’è stato il boom dell’ambientalismo non ho fatto alcuno sforzo, era già allineata.
“Però - dice - mi rendo conto che la comodità aiuta a vivere meglio. Qui io vado ancora a prendere l’acqua da bere alla fontana con i bidoni, non riesco a fare diversamente. Poi la distribuisco nei boccioni di vetro posti in ogni camera. L’ho sempre fatto e continuo a farlo. Ritengo che tutto il comodo impigrisca e noi siamo portati a essere pigri”.
C’è un rischio non calcolato che si può correre soggiornando a La casa degli uccellini ed è di far saltare qualche programma per la giornata, perché li si sta semplicemente bene. Il volersi fermare quando i dintorni offrono tante sollecitazioni è una condizione difficile da raggiungere, una sorta di onda perfetta.

 

Marilù e PieroMarilù e Piero
La casa degli uccellini
Strada Lamia Nuova
74015 Martina Franca (TA)
Tel. 335 583 8637
www.lacasadegliuccellini.it 
a cura di

Simona Vitali

Parma, la sua terra di origine, e il nonno - sì, il nonno! - Massimino, specialissimo oste, le hanno insegnato che sono i prodotti, senza troppe elaborazioni, a fare buoni i piatti.
Non è mai sazia di scoprire luoghi e storie meritevoli di essere raccontati.
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