La svolta a Firenze, sono ormai gli anni 2000, e iniziano i riconoscimenti – Gambero Rosso, 50 Top Pizza, tra gli altri – e diventa uno dei pionieri della nuova generazione di pizzaioli, giovani, intraprendenti, preparati e determinati a portare la pizza sul podio delle specialità.
Stile napoletano ma lievitazione lunga e precisa, cura massima nella scelta delle materie prime, equilibrio perfetto. Equilibrio sembra essere la parola magica per Giovanni Santarpia, equilibrio tra gli ingredienti, equilibrio tra il personale, nello stile di vita e di lavoro; quell’equilibrio che porta alla felicità e alla realizzazione.
“La mia pizzeria è piccolina – afferma – ci sono 55 posti a sedere e con me lavorano 15 ragazzi a rotazione; la pizza che faccio è la classica napoletana che però ho ricreato secondo il mio stile, con una lievitazione di 24-36 ore, con una identità particolare perché frutto di studio e perfezionamento. Oggi mi dedico anche alle consulenze e sono spesso lontano ma i miei ragazzi seguono la linea che ho tracciato, hanno sposato lo stile di lavoro che voglio per quanto riguarda il prodotto, il servizio, come approcciarsi ai tavoli, alla gente: ci deve essere sorriso, cordialità, divertimento, passione e ovviamente bisogna stare bene tutti quanti insieme”.
La pizza più richiesta? Certamente zucca, guanciale e provola affumicata, ormai un’icona. Ma c’è anche la piccantuzza, la pomodorina gialla, l’affumicata con burrata e ‘nduja, salsiccia e friarielli, crema di zucchine, la parmigiana rivisitata con melanzane grigliate e pesto di basilico. Alla domanda se è importante trovare sempre nuove idee risponde: “La gente cerca sempre cose nuove ma devi creare equilibrio tra gli ingredienti, e se poi riesci a fare qualcosa di originale è meglio”. Equilibrio, ecco che torna, e detto da un personaggio come lui, vulcanico, entusiasta, sempre attivo…beh vuol dire che è proprio importante trovarlo, l’equilibrio. Forse è lì il segreto, per la riuscita di un piatto.