Camici e divise, grembiuli e bandane, giacche e gilet. Lo stile di un ristorante si riconosce anche dall’abbigliamento del suo staff - dallo chef al sommelier, dal cameriere al comis - e scegliere uno stile particolare, colori abbinati alla location, tessuti pregiati o tecnologici, fogge dedicate al format del locale è importante quando allestire la tavola con porcellane di pregio e servire piatti eccellenti.
C’è un laboratorio a Modena dove tutto questo è reso possibile dall’impegno e dalla passione di due sorelle, Angela e Katia Cristoni, che aiutano i ristoratori a creare l’immagine del loro ristorante abbigliandone il personale nel modo più consono, sartoriale e personalizzato. Un valore aggiunto all’ottima cucina.
“Quando abbiamo rilevato l’azienda 18 anni fa – racconta Angela Cristoni – era già una realtà sartoriale affermata e ci è piaciuta l’idea di rafforzarne l’identità e perseguirne gli scopi mantenendo altissima l’attenzione sulla qualità del prodotto, aggiungendo la nostra creatività alla precisione e al metodo. In questi anni abbiamo cercato di acquisire tutte le competenze necessarie a svolgere il compito con professionalità perché se si parla di un grembiule sembra una cosa da nulla e invece dietro c’è un mondo, complesso e di fondamentale importanza”.
Produzione artigianale taylor made
Remc Confezioni, questo il marchio, infatti disegna e produce artigianalmente abbigliamento da lavoro. La caratteristica che contraddistingue la produzione delle sorelle Cristoni è proprio quell’impronta artigianale che accompagna la realizzazione di ogni modello e ne fa quasi un pezzo unico, creato e progettato appositamente secondo le esigenze e le indicazioni del cliente.
Perché l’abbigliamento da lavoro non è solo uno strumento, è un mezzo di comunicazione, è un’impronta che resta indelebile e concorre a definire il successo di un locale.
Angela ne è convinta: “È un biglietto da visita fondamentale. L’abbiamo scritto anche nella nostra brochure e sul nostro sito: un abbigliamento corretto ti dà per prima cosa un’idea della pulizia del luogo, ti comunica l’armonia nel lavoro e la mentalità di chi ci lavora. Vedere uno staff ben vestito e coordinato fa capire la cura e i dettagli che le persone mettono nel loro lavoro, e secondo noi dice molto”. E Katia aggiunge: “Crediamo sia molto importante comunicare col cliente anche attraverso la sensazione che l’aspetto trasmette: per esempio, sulla casacca dello chef c’è il nome e questo crea un rapporto più intimo col cliente, stabilisce una relazione. Sulla giacca del cameriere non c’è il nome; è un’abitudine e un fatto culturale: lo chef è una personalità ben individuata, il cameriere è un’entità talvolta quasi invisibile. Secondo noi sarebbe bello poter valorizzare la figura del personale di sala anche attraverso l’immagine trasmessa dall’abbigliamento. Se non mettendo il nome sulla giacca, almeno creando uno stile personalizzato e identificabile. In fondo, se ci troviamo bene in un ristorante è spesso merito dell’accoglienza che il cameriere ci riserva. Si merita tutta la nostra attenzione”.
Moda o mestiere?
Angela e Katia Cristoni sono creatrici di moda, stiliste, sarte: non realizzano semplici divise da lavoro ma forniscono ai loro clienti abiti belli e confortevoli. Bellezza e praticità vanno di pari passo perché chi li indossa si possa sentire a proprio agio per comodità e per disinvoltura.
Se sentirsi eleganti e di gradevole aspetto è una sensazione piacevole nella vita privata, perché non dovrebbe essere lo stesso quando si lavora? Spiega Angela: “In una cucina o nella sala di un ristorante, la divisa è un obbligo di legge. Ma cosa ci sia di obbligatorio in una divisa non è chiaro. Ebbene, noi cerchiamo di interpretare la legge – forniamo divise a norma – e al tempo spesso ci impegniamo a realizzare dei capi che facciano sentire bene chi li indossa. Ascoltiamo i nostri clienti, loro ci comunicano i loro desideri, e noi li interpretiamo. In un certo senso, lanciamo una moda perché nel realizzare una divisa utile e pratica seguiamo le tendenze e soddisfiamo i desideri: ogni anno la moda presenta colori, tessuti, modelli e rifiniture e noi li intercettiamo e li adattiamo alle necessità dei lavoratori della ristorazione, liberamente. Per questo oltre ai classici bianco per la cucina e nero per la sala ci piace offrire alternative con le quali ogni ristorante possa identificarsi per cultura, per modo di lavorare, semplicemente per gusto personale”.
Moda e mestiere, dunque, si incontrano: l’Angela stilista si unisce alla Katia esperta d’arte e le loro creatività danno origine a qualcosa di unico, con estro e fantasia ma anche con conoscenza e metodo per rispondere ai desideri del cliente. “Questa è una parte importante del nostro lavoro – affermano le due sorelle – perché il nostro lato ludico emerge, si sfoga e si trasforma in azione concreta”.
Progettazione e realizzazione
Angela e Catia hanno ideato un metodo personale per realizzare divise da lavoro pratiche e ben adatte allo scopo e che facciano sentire il personale del ristorante bello ed elegante. “Sentirsi belli ed eleganti vuol dire avere un motivo in più per lavorare con gioia – spiegano le sorelle Cristoni – e per offrire questa sensazione ci basiamo innanzi tutto sull’osservazione di quello che ci circonda. Ogni anno la moda propone novità e anche nell’abbigliamento professionale è possibile interpretarle. Progettiamo i nuovi campionari in modo che si sposino con l’arredamento, che creino un’atmosfera particolare, seguano uno stile, un’immagine. Naturalmente non seguiamo i dettami della moda convenzionale perché ci sono bisogni speciali, dettati da esigenze tecniche, per esempio l’uso di tessuti a prova di candeggina, o facilmente stirabili. Non è un dettaglio perché i nostri abiti devono essere belli ma anche funzionali”.
Ecco, gusto e funzionalità, bellezza e sicurezza: perché possano convivere ci vuole esperienza e competenza. Ancora di più, per un’azienda come Remc Confezioni, piccola, artigianale. O forse il suo successo è dovuto proprio alla sua dimensione intima che ne fa un gioiello, che permette di identificare e identificarsi in ogni collezione, in ogni cliente che si sente coccolato e valorizzato. È il tocco dell’artista, cuore e passione “su misura”.