Come è stato tornare in un minuscolo borgo dopo tante esperienze all’estero in metropoli di milioni di abitanti e turisti?
“Ci sono fasi diverse nella vita di ognuno di noi. Avevo voglia di scoprire il mondo a vent’anni e in parte ho soddisfatto questo bisogno. Oggi sono sposato, ho due figlie piccole e tornare in Italia con i ritmi di una famiglia è un bene! Non mi muoverei mai più da qui. Non hanno prezzo le cose necessarie tutte vicino, nell’arco di pochi chilometri, senza code in auto, senza traffico, senza smog”.
Parliamo di tua moglie: so che è giapponese…
“Si chiama Kana. Ci siamo conosciuti a Parigi, in un caffè. Lei era venuta per fare un corso di pasticceria al Cordon Bleu a cui hanno fatto seguito esperienze in ristoranti stellati. Ci siamo frequentati e piaciuti, sposati e partiti per il Qatar. Qui è la chef pasticcera dell’osteria, prepara le basi a casa – dove ho creato un piccolo laboratorio - perché abbiamo due figlie piccole, Sakura di sette anni e Mia di due, e conclude la mini-pasticceria al ristorante. Facciamo solo mini porzioni che presentiamo con il caffè. Quando ho letto l’articolo sul café gourmand sul numero scorso di sala&cucina mi ci sono riconosciuto. Questo sistema porta gli ospiti a consumare apparentemente di più, in realtà è un’ottima scusa per perdonarsi la coccola del dolce”.
La tua clientela è locale? Come ti ha accolto la comunità?
“La clientela è mista, locale e turistica. Non dimentichiamo che l’osteria è in mezzo ai vigneti patrimonio UNESCO. Questo riconoscimento ha portato molti turisti in queste zone. Prima era un territorio che si attraversava per raggiungere le Dolomiti, ora ci si ferma per andare nelle cantine, ammirare il paesaggio e scoprire storia e arte. Poi ci sono gli ospiti locali che, all’inizio, erano sull’attenti per vedere cosa ne facevo dell’osteria storica, ora sono i più fedeli, anche in cicchetteria dove giovani e anziani si confondono tra di loro. Ho creato un ambiente confortevole, almeno credo dai risultati”.
Come ti vedi tra cinque anni?
“Spero di vedermi ancora qui, con i miei ragazzi, a far crescere questa bella esperienza. È forse l’unica ambizione che ho: migliorare, sempre!”