«In cucina amo mettere le mani, toccare, perché il mangiare lo fai anche con le mani. Un giorno, mentre stavo cucinando i germani, le mie mani erano le mani di mia mamma. È stato un momento bellissimo, una grande emozione, ho pensato: c’è continuità!»
Fin da piccola gli ascolti di Maria Grazia Soncini potevano spaziare da Nilla Pizzi, al Festival di Sanremo, al rock, alla musica classica. Da ragazza aveva un fidanzato di Jolanda di Savoia, suo compagno per tanti anni, che suonava il pianoforte, la fisarmonica e gli organi in chiesa in occasione dei matrimoni. Correvano gli anni Settanta, lui suonava anche in quelli che allora si chiamavano ‘i complessi’ e lei girava assieme a questi orchestrali. La musica si ascoltava alla radio o sul giradischi, long playing o 45 giri. Il suo primo 45 giri fu Yellow River di Christie, aveva appena finito le medie e andò a comprarlo a Mezzogoro con uno scooter preso in prestito da un’amica. Il secondo fu In the summertime dei Mango Jerry. Come tutti i ragazzi ogni pomeriggio alle quattro ascoltava Per voi giovani condotta da Renzo Arbore su Radio Due.
Con la promozione in terza media ricevette in regalo dei genitori un giradischi Philips. Al liceo, dove ha avuto un insegnante che le ha fatto amare il latino, arrivava sempre mezz’ora prima con il Grundig portatile per ascoltare Barry White, You're the First, The Last, My Everything.
Ha amato Le Orme, la loro canzone Gioco di bimba che si trovava in tutti i jukebox:
Dondola, dondola il vento la spinge
Cattura le stelle per i suoi desideri.
Un'ombra furtiva si stacca dal muro:
Nel gioco di bimba si perde una donna.