Mi stai parlando di persone che sono con te da una vita, di un ristorante sempre pieno: a tuo parere da cosa deriva questo risultato?
“Credo che molto dipenda dal fatto che ho avuto una gavetta robusta e, quindi, riesco a capire le esigenze del mio personale. Oggi siamo in 15, con persone che sono con me da almeno 10/15 anni. Il motivo? Ascoltare tutti, lasciare libere le persone di esprimersi. In cucina io non entro nemmeno, lo chef ha carta bianca su tutto, dagli acquisti al menu. Pagare il giusto a chi lavora, fargli fare quello per cui è stato chiamato e non per lavare i vetri del ristorante nel tempo libero. Avere una serietà di gestione, orari giusti, esaudire ogni variazione di giorni liberi se le persone hanno impegni inderogabili. Questo per quanto riguarda il personale. Per i miei clienti, invece, garantire che le ore trascorse al Terre Alte siano belle, serene, senza pensieri, senza formalità pur essendo un ristorante di fascia alta. Offrire materia prima di assoluta qualità e questo è possibile se rispetti, ogni giorno, i metodi di pagamento. Per garantire che un ristorante sia un’azienda florida è necessario lavorare in tutti i giorni di apertura e, per fare questo, ci sono molti modi, a cominciare dalla localizzazione: vedi, noi siamo in collina ma a un chilometro dalla Via Emilia, a venti minuti da Cesena e dalla riviera, qui si arriva con estrema facilità e si sa che si mangia sempre bene perché abbiamo una linea talmente corta da definirsi giornaliera e, con il pesce, questo è fondamentale”.
Spiegati meglio…
“Il pesce lo puoi ormai comprare in qualsiasi modo: arriva congelato da ogni parte del mondo al tuo indirizzo, grazie a distributori specializzati, ed è buono; puoi acquistarlo al mercato ittico a Milano, il più importante, e trovi di tutto. Ma quello che fa la differenza, per noi, è avere buyer affidabili in ogni mercato delle nostre coste, sapere cosa arriva e a che ora per comprare il meglio ogni giorno. Per questo ti dicevo che spendiamo il 35% del nostro fatturato in materia prima. Un dato esagerato se rapportato alla media della ristorazione che si aggira intorno al 15/18%! Abbiamo un buyer al mercato di Ancona dove le trattative cominciano ogni mattina alle quattro; in quel mercato compriamo solo pesci di taglia grande che arrivano al ristorante, nelle mani del capo-partita al mattino presto. A Rimini, sempre al mattino alle sei, un altro buyer ci segue nell’acquisto di pesci più piccoli, mentre al pomeriggio apre il mercato a Cesenatico dove compriamo prevalentemente le canocchie. Quelle di Cesenatico sono indiscutibilmente le migliori. Infine un buyer pugliese che, da anni, ci fornisce gamberi viola, cozze pelose, cernie, ricciole e frutti di mare dalla Francia; per capirci, 700/800 ostriche a settimana! Tutto pesce pagato alla consegna grazie ai miei clienti che mi garantiscono l’incasso ogni giorno! Solo in questo modo io riesco a interpretare il mestiere di ristoratore!”