Queste differenze hanno un costo diverso, immagino; come reagisce e come sceglie, oggi, un bar tender?
“Una differenza di prezzo c’è ma abbiamo fatto una ricerca, nei mesi scorsi, da cui si evince, in maniera chiarissima, che il bar tender, come il cuoco che prepara delle cruditè di pesce fresco, è orientato a scegliere in modo qualitativo. Il ghiaccio è ormai diventato un componente fondamentale di diverse preparazioni e non ci si può sbagliare per risparmiare pochi centesimi”.
Come avvengono le preparazioni nella vostra azienda?
“Innanzitutto voglio precisare che la nostra azienda ha, fin dalla sua costituzione, avuto una visione green delle tecniche di gestione: siamo completamente autosufficienti dal punto di vista energetico, ogni pratica è improntata alla riduzione degli sprechi e, pur essendo una piccola azienda artigiana, con otto dipendenti, abbiamo sempre investito sul miglioramento degli spazi e della qualità del lavoro. Il nostro ghiaccio si forma con l’acqua fornita dall’acquedotto locale che subisce un trattamento di purificazione meticoloso che la addolcisce un po’, assicurando che ogni prodotto finito superi i più alti standard qualitativi. Poi si dirotta verso gli stampi delle sette tipologie. Un processo non complicato ma che richiede la massima trasparenza e pulizia”.
Quali tipologie vanno per la maggiore?
“Il ghiaccio pieno, quello che definiamo gourmet, che non si scioglie. Come ho detto i professionisti dell’horeca tengono molto a fare bella figura con un cliente sempre più preparato”.