“La creatività era la mia aspirazione, disegnavo e dipingevo per esprimere me stesso. Il fuoco, le fiamme e l’immagine del pizzaiolo che fa roteare magistralmente l’impasto mi affascinavano. E così, giovanissimo, dovendo trovare un lavoro, fare la pizza fu una scelta naturale”. Manuel Maiorano descrive così l’impulso che ha guidato i suoi primi passi verso il destino, il mestiere che l’attendeva. “All’inizio ero solo un ragazzino – racconta Manuel – non prendevo seriamente le cose, ma poiché dovevo lavorare ogni venerdì, sabato e domenica in pizzeria, a poco a poco ho capito che in quel mestiere potevo esprimere la mia creatività e la mia personalità. E ho capito, anche, che la pizza è un alimento che nasconde potenzialità enormi”.
Nel 2010 comincia il suo percorso come pizzaiolo ma non si sente veramente pizzaiolo, perché: “Non avevo identità - afferma – e sentivo il desiderio di differenziarmi”. Nel 2019 apre la Fenice- Pizzeria Contemporanea, a Pistoia, insieme al socio Cristiano Tirico che si dedica alla parte burocratica e alla sala, e inizia il suo percorso alla ricerca di un’identità che definisca il suo modo di pensare, di esprimere e comunicare quel prodotto straordinario che tutti chiamiamo pizza ma che non è uguale per tutti e può trasformarsi in ricerca, sperimentazione, passione e innovazione. Diventa esperienza per il palato.
La creatività di Manuel Maiorano, insita nella sua passione per l’arte e la pittura, si esprime così attraverso la sperimentazione di sapori nuovi, accostamenti insoliti, impasti innovativi.
Dopo soli sei mesi, arriva il Covid. Può essere la fine di un sogno, diventa un’opportunità di crescita.
Racconta Maiorano: “In realtà, è diventato il nostro trampolino di lancio: l’asporto e la consegna a domicilio ci hanno fatto conoscere; abbiamo capito quali fossero le esigenze, come gestire il cambiamento. Qualità, igiene e professionalità sono balzati al primo posto; il Covid ha mescolato le carte e messo tutti sullo stesso piano, ci ha insegnato che la qualità è importante e fa la differenza. Il mio obiettivo era lanciare un prodotto che mi differenziasse dagli altri? Ho trovato il modo giusto, coerente col mio pensiero: creare un menù che riaccendesse la convivialità che avevamo perso, elevasse la qualità, del cibo e della consapevolezza”.