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Ossola salumi e formaggi

14/03/2025

Ossola salumi e formaggi

Era il 1984 quando Antonio Delvecchio decise di aprire un magazzino alimentare. Era un lavoratore dipendente della Sisma ma un giorno, mentre viaggiava in auto vide passare, a Crodo, un camion che consegnava formaggi. Un pensiero fulmineo gli attraversò la mente: faccio il rivenditore di salumi e formaggi!

Ne parlò con i suoi due fratelli, Bruno e Massimo, e la decisione fu quasi immediata.

Erano gli anni del boom dei centri commerciali, degli ipermercati, stava cambiando il mondo dei consumi e loro presero la decisione, per quel tempo molto innovativa, di servire solo la ristorazione.

In tre mesi nacque la Ossola salumi e formaggi in quel di Domodossola; sua moglie Anna si licenziò anche lei dall’azienda in cui lavorava per occuparsi della contabilità della nuova impresa.

Particolare curioso, sia l’azienda in cui lavorava Antonio che l’azienda in cui lavorava la signora Anna chiusero i battenti dopo pochi mesi.

Quasi in contemporanea con l’apertura del nuovo magazzino nacque il loro secondo figlio, Christian.

Ed è con lui che ripercorriamo la storia e l’attualità di Ossola salumi e formaggi e della famiglia Delvecchio, perché “è come se ci fossi cresciuto dentro” racconta.

“A 14 anni andavo, in ogni mio momento libero ad accompagnare mio padre e i miei zii nelle consegne, oppure restavo nel magazzino a respirare quei buonissimi profumi di formaggio e di salume; mi guardavo intorno e capivo che ero in mezzo a una cosa che cresceva anno dopo anno. Finiti gli studi fu naturale che venissi a lavorare qui. Oggi, insieme a me, ci sono tutti i miei cugini: Riccardo ed Edoardo, figli di Massimo; le tre gemelle figlie di Bruno, Francesca, Chiara e Rossella; e mia sorella Erika. Oltre, naturalmente i tre capi, mio padre e i due zii, e mia madre”.

Quella che si chiama azienda familiare… come sono i rapporti interni?

“Ottimi, davvero! L’azienda ha tre soci alla pari, mio padre e i due zii; noi cugini siamo la generazione che verrà ma il nostro contributo è fattivo al cento per cento. Basti pensare che l’innovazione che abbiamo portato avanti in questi mesi è frutto solo della mia caparbietà, condivisa però da tutti con convinzione”.

Qual è l’innovazione di cui parla Christian la si vede concretamente non appena si entra in Domodossola: un edificio elegante nei particolari da cui spicca la scritta Ossola salumi e formaggi che è la nuova sede aziendale.

Ossola salumi e formaggi
Ossola salumi e formaggi
Ossola salumi e formaggi

Prima di parlare del vostro mercato e degli elementi d’innovazione portati in azienda c’è una domanda che voglio farle. Perché tenete nel marchio la dicitura formaggi e salumi, visto che il vostro assortimento è ben più grande e completo per la ristorazione?

“Perché con quel nome siamo cresciuti con quel nome ci conoscono. A che serve cambiarlo? Solo a eliminare un pezzo importante della nostra storia e non ne vedo il motivo. I nostri clienti sanno benissimo che la nostra offerta è ben più ampia”.

È recente un riconoscimento importante che avete ricevuto da Confartigianato, primi nel concorso nazionale Io sono impresa sostenibile: cominciamo da qui a raccontare il cambiamento che avete apportato in azienda?

“Cominciamo dal 2018, cioè da quando ho iniziato a dire a mio padre e ai miei zii che dovevamo migliorare le nostre condizioni di lavoro: eravamo in una sede troppo piccola, in centro a Domodossola, con tutte le difficoltà, anche logistiche, che questo comportava. Fino a due anni fa quando, in vacanza, ho ricevuto una loro telefonata che mi dava il via libera. Il terreno lo avevamo già individuato, 3.800 metri quadrati a ridosso dell’uscita dell’autostrada. Da quel momento ogni mia energia l’ho dedicata al progetto, pur andando anche in giro a servire i miei clienti: volevo cambiare, migliorare soprattutto le condizioni di lavoro e, solo dopo, allargare il nostro raggio d’azione per far crescere il fatturato. E, intanto che c’ero, rendere davvero sostenibile la nostra azienda”.

La sostenibilità è un valore aggiunto per la vostra clientela?

“Non ancora, è troppo presto, ma a noi interessava che lo fosse per i nostri 21 dipendenti, che avessero chiara la percezione che un investimento così importante significava che noi, le nostre famiglie, avevamo un progetto di lunga durata e che lo volevamo sviluppare qui, nella nostra comunità. Per la clientela lo diventerà, con il tempo, quando, una volta chiarito il quadro normativo, potremo inserire sui nostri prodotti alimentari le certificazioni ESG e altre. Allora sarà chiaro per tutti che la sostenibilità non è solo una bella parola”.

Come definiresti il vostro progetto?

“Con due parole: ecologia ed economia. Investire risorse dove si può fare davvero la differenza, ottimizzare il progetto per avere il minor impatto ambientale possibile e ridurre al minimo i costi di gestione per essere ecologici, competitivi e davvero sostenibili”.

E come puoi descriverlo concretamente?

“Andiamo a fare un giro nella struttura, è il modo migliore” mi risponde Christian.

 

Visitare un magazzino di un distributore alimentare, di solito, è un susseguirsi di scaffalature alte fino al soffitto e di celle frigo. Qui, invece, Christian ci fa partire da una piccola stanza al primo piano, dove un impianto di aria condizionata raffredda l’ambiente.

“Questo è il cuore di tutto il progetto. Da qui parte tutto quello che ci consente di lavorare in condizioni ottimali. I motori sono a bassissimo consumo con motori ad inverter e impianti parzializzati; questo ci da la possibilità di disattivare il 50% dei motori nelle ore notturne e produrre solo la quantità di freddo necessaria in quel momento. Il calore prodotto dai motori delle celle lo recuperiamo per la produzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento. Così facendo, gli evaporatori esterni per lo smaltimento del calore, si accendono di rado permettendoci di riscaldare gli uffici a costo 0 e senza emettere ulteriore Co2. Le luci sono tutte a led con una particolare lunghezza d’onda certificata per non stancare la vista. Inoltre, sono dotate di sensori di movimento in ogni corsia in modo da evitare che rimangano accese inutilmente. Il soffitto è dotato di svariati lucernari e finestre per far entrare più luce naturale possibile e limitando, quindi, il consumo di corrente.  Con lo stesso scopo, abbiamo deciso di munire gli uffici di vetrate di dimensioni notevoli. Tutto questo viene alimentato dal nostro impianto FV 154KW e da un pacco batterie di 284KWH”.

È un fiume in piena Christian, dalla sua voce, anche quando usa un linguaggio tecnologico, emerge l’entusiasmo di chi sa che è nel giusto, di chi ha fatto tutto questo con uno sguardo al futuro. Infatti tiene a sottolineare un aspetto di tutto il progetto: “Questa struttura è stata pensata per essere moderna ancora tra vent’anni. Non occorrerà molto altro rispetto a quello che già c’è”. 

“Abbiamo inoltre ridotto notevolmente il consumo di carta grazie all’utilizzo di un gestionale all’avanguardia e fortemente personalizzato, che ci ha permesso di digitalizzare tutto il processo di preparazione dell’ordine, stagionatura e porzionatura dei prodotti e consegna, riducendone l’utilizzo di 2/3 circa. – continua Christian - Grazie ad un processo produttivo particolarmente perfezionato e con l’utilizzo in larga scala di transpallet elettrici con a bordo stampanti che stampano automaticamente l’indirizzo del cliente da attaccare sul collo, siamo riusciti ad evitare multipli spostamenti della merce: l’operaio preleva il prodotto dal magazzino e lo posiziona direttamente sul bancale che successivamente verrà caricato sul camion per la consegna al cliente. Questo ci permette di evitare inutili spostamenti risparmiando tempo e rendendo più leggero e piacevole il lavoro dell’operaio”.

Parliamo di dimensioni…

“3.800 metri quadrati di terreno, su cui abbiamo costruito la struttura che è di 1900 metri quadrati, con le celle per il gelo che può ospitare fino a 600 posti pallet, le celle frigo per la carne, i salumi e i formaggi. Abbiamo creato i laboratori che hanno il bollo CE per la porzionatura di carni, formaggi e salumi e penso che saremo una delle poche aziende di distribuzione in grado di dare questo servizio. Abbiamo poi realizzato le aree di scarico comodissime per fare manovra e chi scarica non dà fastidio a chi sta preparando. Con il nostro sistema di immagazzinaggio abbiamo creato un sistema, pensato da me, che rende sufficiente un solo colpo di pistola sul codice a barre per avere tutte le informazioni: data di scadenza, numero di referenze a magazzino, individuazione del posto sullo scaffale. Tutto questo per i nostri 350 clienti che sono collocati da Verbania in su e nelle sette valli dell’Ossola”.

Che dire? Un’azienda dove si coniuga il bello con il buono, l’efficienza con la qualità del tempo e del lavoro non può essere che la rappresentazione ideale di una società contemporanea, di una comunità che deve essere orgogliosa di averla sul proprio territorio.

a cura di

Luigi Franchi

La passione per la ristorazione è avvenuta facendo il fotografo nei primi anni ’90. Lì conobbe ed ebbe la stima di Gino Veronelli, Franco Colombani e Antonio Santini. Quella stima lo ha accompagnato nel percorso per diventare giornalista e direttore di sala&cucina, magazine di accoglienza e ristorazione.
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