Il rinnovamento dell’osteria
I colori accesi degli arredi, le stelle appese al bancone, i grandi tappeti e l’atmosfera curiosa che per anni hanno caratterizzato Osteria Da Oreste dal 2020 hanno lasciato il posto a tavoli e panche in legno, appendiabiti a tutta parete, luci calde e fiori freschi che colorano minimali mise en place. Uno stile nuovo e attuale, nell’abito e nei contenuti.
La sala dell’osteria Da Oreste ci ricorda che nella ristorazione non tutti gli intenti devono essere scritti e sbraitati e che le cure e i dettagli hanno un potere narrativo più efficace. Entrano dentro, lasciano sensazioni, stimolano il desiderio di ritornare.
Così anche la cucina: “Da quando abbiamo aperto ci siamo concentrati su pochi obiettivi. Il primo è accompagnare le persone nella presa di consapevolezza, ovvero abituarli a mangiare e bere bene valorizzando le produzioni sostenibili. Sulla carta sembra semplice e ripetitivo, ma è un approccio più che mai necessario. Il presente e il futuro hanno bisogno di questo” racconta Giorgio Rattini uno dei quattro soci nonché chef di cucina. “Implica proporre piatti buoni, nati da scelte precise, mantenendo prezzi popolari che possano avvicinare tutti”.
Il menu dell’Osteria Da Oreste è sempre stato ripartito in modo originale. Non la canonica divisione, ma un ‘invito a’ scandito dalle espressioni Per condividere, Per proseguire, Per finire.
“Anche noi stessi ci rinnoviamo. - precisa Giorgio - Il tempo, le nuove idee e le nuove esigenze diventano azioni. Nel menu abbiamo aggiunto Per Accompagnare. Sentivamo il bisogno di dedicare uno spazio a sé al mondo ai vegetali di stagione. Chiamarli contorni non ci piace, non è quello che si meritano!”.