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Osteria Da Oreste

30/08/2023

Osteria Da Oreste

Crediti fotografici: Claudia D’Elia

 

L’Osteria Da Oreste a Sant’Arcangelo di Romagna è intrecciata ad una parola: rinnovamento. Non rivoluzione (come scrissi, sbagliando, al mio primo incontro con questo locale). 

Rinnovamento perché chi ci è entrato - Nicola Fanti, Lucia Chiavari, Giorgio Rattini e Alessandro Gotti - ha pensato a come traghettare un luogo storico in uno spazio contemporaneo, dando vita a una finestra conviviale fondata sull’etica e le buone abitudini, che sa accogliere chiunque. 

Osteria Da Oreste

Il rinnovamento dell’osteria
I
colori accesi degli arredi, le stelle appese al bancone, i grandi tappeti e l’atmosfera curiosa che per anni hanno caratterizzato Osteria Da Oreste dal 2020 hanno lasciato il posto a tavoli e panche in legno, appendiabiti a tutta parete, luci calde e fiori freschi che colorano minimali mise en place. Uno stile nuovo e attuale, nell’abito e nei contenuti.
L
a sala dell’osteria Da Oreste ci ricorda che nella ristorazione non tutti gli intenti devono essere scritti e sbraitati e che le cure e i dettagli hanno un potere narrativo più efficace. Entrano dentro, lasciano sensazioni, stimolano il desiderio di ritornare.

Così anche la cucina: “Da quando abbiamo aperto ci siamo concentrati su pochi obiettivi. Il primo è accompagnare le persone nella presa di consapevolezza, ovvero abituarli a mangiare e bere bene valorizzando le produzioni sostenibili. Sulla carta sembra semplice e ripetitivo, ma è un approccio più che mai necessario. Il presente e il futuro hanno bisogno di questo” racconta Giorgio Rattini uno dei quattro soci nonché chef di cucina. “Implica proporre piatti buoni, nati da scelte precise, mantenendo prezzi popolari che possano avvicinare tutti”.
Il menu dell’Osteria Da Oreste è sempre stato ripartito in modo originale. Non la canonica divisione, ma un ‘invito a’ scandito dalle espressioni Per condividere, Per proseguire, Per finire.
“Anche noi stessi ci rinnoviamo. - precisa Giorgio - Il tempo, le nuove idee e le nuove esigenze diventano azioni. Nel menu abbiamo aggiunto Per Accompagnare. Sentivamo il bisogno di dedicare uno spazio a sé al mondo ai vegetali di stagione. Chiamarli contorni non ci piace, non è quello che si meritano!”.

Tarte tatin di cipolla dell’acqua con tartufo estivo e fonduta di pecorinoTarte tatin di cipolla dell’acqua con tartufo estivo e fonduta di pecorino

L’etica non è mai una passeggiata
Con Giorgio continuiamo a cavalcare il tema delle scelte.
“Lavorare mettendo al centro un pensiero etico non è semplice. Dietro ci sono tanti sforzi sul piano della ricerca e dell’informazione, e può generare anche delle difficoltà di gestione. Parlando di materie prime, quando si rispetta la stagionalità è naturale che sia più complesso gestire il menu. Noi lo rinnoviamo una volta al mese, integrandolo con proposte fuori menù dettate dai prodotti freschi che puntualmente ci arrivano dai nostri fornitori. Lavoriamo con produttori di prossimità, ci danno quello che raccolgono o producono solo quando ce l’hanno. È molto più ostico fare ristorazione in questo modo, con la variante dell’imprevedibilità, rispetto al mantenere invariato lo stesso identico menu per diversi mesi”.

Un esempio fresco fresco riguarda la cipolla bionda di Santarcangelo detta anche cipolla dell’acqua, un prodotto riesumato dall’Associazione Tempi di recupero che sta diventando Presidio Slow Food.
“È buonissima ma ha un periodo di vita limitato. Non è adatta per l’essiccazione e quindi per il periodo invernale. E cosa fa, il ristoratore, se un prodotto ha un margine di tempo limitato? Non la utilizza? No, ha senso farne uso nel suo momento migliore. Noi per esempio l’abbiamo proposta come fuori menu in tre piatti, tra cui la Tarte tatin di cipolla dell’acqua con tartufo estivo e fonduta di pecorino. L’utilizzo genera richiesta, quindi favorisce anche l’affermazione del prodotto, la sua diffusione, quindi la sua tutela”.

La voglia d’insieme

Osteria Da Oreste ha aderito sin da subito ad Amodo, la rete dei ristoranti etici, sposando i principi enunciati nel decalogo, che vanno dal rapporto con i fornitori e il personale, dallo studio alle modalità di racconto. Ma le buone pratiche qui vanno anche oltre il perimetro del locale.
I ragazzi dell’osteria sono profondamente convinti che fare squadra tra ristoratori e ristoratori, ristoratori e produttori o artigiani sia possibile e possa concimare il cambiamento di cui abbiamo bisogno.
“Si è creato un movimento bello tra i nuovi, un clima di partecipazione e condivisione che fa bene. È tutto coerente alle nuove volontà delle persone: stare all’aria aperta, trovare significato in ciò che mangiano o bevono, respirare ambienti gioviali, sereni, comunitari. Lo abbiamo visto in questi anni: se gli attori si parlano si creano situazioni con queste caratteristiche. Per questo siamo convinti che la ristorazione si rinnoverà. Anzi lo sta già facendo!”.


https://amodo.salaecucina.it/it-it/osteria-da-oreste.aspx
 

Osteria Da Oreste

Via Pio Massani, 14, 47822 
Santarcangelo di Romagna RN

a cura di

Giulia Zampieri

Giornalista, di origini padovane ma di radici mai definite, fa parte del team di sala&cucina sin dalle prime battute. Ama scrivere di territori e persone, oltre che di cucina e vini. Si dedica alle discipline digitali, al viaggio e collabora con alcune guide di settore.
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